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Lannutti: riaprire il centro specialistico di Mangone

Riattivare l`Istituto di scienze neurologiche di Mangone. È quanto sollecitato con un`interrogazione dal senatore di Italia dei valori, Elio Lannutti, che ha chiesto al presidente del Consiglio dei m…

Pubblicato il: 17/09/2012 – 13:35
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Lannutti: riaprire il centro specialistico di Mangone

Riattivare l`Istituto di scienze neurologiche di Mangone. È quanto sollecitato con un`interrogazione dal senatore di Italia dei valori, Elio Lannutti, che ha chiesto al presidente del Consiglio dei ministri e ai ministri dell`Istruzione, dell`università e della ricerca, della Salute e dell`Economia e delle finanze ragguagli sul futuro della struttura scientifica «all`avanguardia in Europa – sottolinea – nello studio delle malattie del sistema nervoso quali sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica, morbo di Alzheimer, nonché malattie cerebrovascolari e neuropatie periferiche su base genetica».
«L`Istituto – spiega in premessa il senatore – svolge un importante ruolo sociale effettuando prestazioni diagnostiche altamente specialistiche in convenzione con il Servizio sanitario della Regione Calabria (dove l`Istituto ha sede) e con varie Aziende sanitarie ed ospedaliere italiane».
Secondo Lannutti «in Calabria erano oltre 8.000 le prestazioni di diagnostica specialistica, non offerte da altre strutture sanitarie della regione, che venivano rese annualmente dall`Istituto in regime di convenzione con il Servizio sanitario regionale (Ssr), permettendo di supplire egregiamente alle carenze del Ssr ed arginando il fenomeno della migrazione sanitaria dei cittadini calabresi». Me c`è di più. «L`Isn del Cnr di Mangone – si legge nell`interrogazione –, anche grazie alle attività sanitarie erogate, è riuscito a raggiungere importanti traguardi scientifici, come la recentissima identificazione di un nuovo specifico marcatore per la diagnosi della malattia da prioni umana (una variante della mucca pazza). Infatti, le attività sanitarie svolte in regime di convenzione permettevano l`acquisizione di preziosi dati relativi a soggetti affetti dalle patologie oggetto di studio e, contestualmente, consentivano l`erogazione di prestazioni diagnostiche di altissima qualità da parte di una struttura della pubblica amministrazione».
A fronte di ciò il senatore evidenzia che «si è appreso che tale centro di ricerca di eccellenza è oggetto di manovre che, a giudizio dell`interrogante, sono volte a determinarne il dissolvimento». «Il governatore della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti – denuncia Lannutti nell`interrogazione –, in data 1° settembre 2011, ad avviso dell`interrogante inopinatamente, revocava il rinnovo della convenzione con l`Isn (si veda “Il Giornale di Calabria” del 22 settembre 2011), così facendo un regalo alla sanità privata e mettendo in ginocchio le attività di ricerca dell`Isn, mentre il Cnr, lungi dall`essersi prodigato per la riattivazione della convenzione con la Regione, si appresterebbe ad ufficializzare lo smantellamento dell`Istituto, facendone confluire una grossa parte a Catanzaro, presso l`Università “Magna Graecia” (il cui Rettore è Aldo Quattrone, già direttore dell`Isn, che oggi è affidato ad Antonio Gambardella, professore associato a Catanzaro, molto legato allo stesso Quattrone), mentre una parte residuale dell`Isn finirebbe, invece, presso l`Università di Cosenza».
Ma non solo. Per l`esponente di Italia dei valori ci sarebbero anche incongruenze contabili legate ad anomalie sul saldo delle prestazioni effettuate dalla struttura di Mangone. Almeno per un importo di  633.057,87 euro per le prestazioni rese dall`Istituto in questione nell`anno in corso. «Per quanto risulta all`interrogante – denuncia –, dell`importo di 633.057,87 euro, comunque stanziato dalla Regione, la direzione dell`Isn non avrebbe neanche curato l`incasso, nonostante lo stesso neppure copra il totale delle prestazioni erogate nel corso del 2011. Il tutto, ad avviso dell`interrogante, quantomeno in violazione dell`articolo 26 del regolamento di amministrazione, contabilità e finanza del Cnr, il quale stabilisce che compete al direttore dell`Istituto curare, nei limiti delle proprie attribuzioni e sotto la sua personale responsabilità, che l`accertamento, la riscossione e il versamento delle entrate siano fatti prontamente e integralmente».
Ma Lannutti sottolinea anche le preoccupazioni sollevate dai cittadini e dagli amministrazioni locali per il «grave disservizio causato dall`interruzione delle attività svolte dall`Istituto». Inoltre il senatore segnala che «il direttore dell`Isn Antonio Gambardella non ha mai informato il personale sull`andamento generale dell`attività, così come non ha diffuso la relazione sui risultati dell`attività di ricerca all`interno dello stesso Istituto, oltre a non aver mai riunito, dal momento della sua nomina avvenuta nel marzo 2009 e fino al giugno 2011, il consiglio di istituto». E come se non bastasse, il senatore denuncia che «l`attività contrattuale passiva dell`Isn dal 2009 al marzo 2012 sia sempre stata svolta senza preventiva adozione di valide autorizzazioni a contrattare». «Risulta all`interrogante, infine – si legge dell`interrogazione –, che somme stanziate dal Cnr in favore dell`Isn per la realizzazione di specifiche attività di ricerca (modulo di ricerca – “Sistemi avanzati di videocomunicazione su IP e telemedicina”, nonché modulo di ricerca “Trasmissione sicura su reti private virtuali”) siano state interamente utilizzate dalla direzione dell`Isn per finalità totalmente estranee a quelle previste dai moduli finanziati. Ciò in aperta violazione dell`articolo 21 del regolamento di amministrazione, contabilità e finanza del Cnr, in base al quale i direttori di istituto possono adottare modifiche ai piani di gestione riguardanti le somme stanziate a favore di ciascun istituto, con i conseguenti storni di bilancio, purché le diverse spese siano classificate nel medesimo titolo e nell`ambito della stessa commessa di ricerca».
Da qui la richiesta rivolta da Lannutti al consiglio dei ministri e ai ministri competenti per sapere «quali iniziative, qualora i fatti esposti rispondano al vero, il Governo intenda intraprendere per assicurare, al fine della tutela della salute pubblica, il ripristino del corretto funzionamento dell`importante Isn del Cnr che, come noto, è un ente in gran parte finanziato con risorse della collettività».

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