Caso Reggio, Snoq: «No a manifesti che dividono la città»
REGGIO CALABRIA Il comitato “Se non ora quando per Reggio” (Snoq) contesta «l`uscita di manifesti che intendono ancora una volta dividere la città tra posizioni, si sta ulteriormente insultando la co…

REGGIO CALABRIA Il comitato “Se non ora quando per Reggio” (Snoq) contesta «l`uscita di manifesti che intendono ancora una volta dividere la città tra posizioni, si sta ulteriormente insultando la coscienza e la memoria di ogni singolo cittadino, di ogni famiglia reggina. L`idea, poi, che un manifesto aggreghi nomi che hanno risposto a un sms e che rappresenti una classe di professionisti che si dicono preoccupati di un`ignominia sulla città, ci pare un`attività postuma e paradossale che non ha potuto giovarsi del contributo attivo di tali presenze durante i momenti più difficili per la città».
«Il nostro comitato – è scritto in una nota – pur avendo condotto azione politica sul territorio nel richiamare l`attenzione sui fatti di Reggio, che hanno affossato la città a livello sociale e civile, ha avuto in questo tempo di commissariamento un rispetto attento per l`azione della politica nel periodi di commissariamento del comune. on abbiamo mai creduto che l`amore per la città si possa risolvere con azioni demagogiche pseudo-culturali o con tifoserie politiche; crediamo che il coinvolgimento per il futuro per Reggio debba passare dalla proposta per il bene comune, che passa dall`azione di ogni singolo cittadino e dalla condivisione sul da farsi. I click in rete e le raccolte di nomi non hanno mai modificato le speranze, i fatti e gli orientamenti di una comunità di cittadini, che deve sperare di vivere in un quotidiano civile e sociale migliore».
Il comitato ribadisce il suo impegno per una città «che non è normale per la crisi amministrativa, per l`assenza di un normale dibattito politico, per la collusione delle istituzioni con interessi di `ndrangheta, ma anche di quel potere che, a vario titolo, ha contribuito a non resistere a una deriva pericolosa, non esclusa una classe dirigente di professionisti locali che ha utilizzato anche un sistema che oggi difende con manifesti inutili».