È finita “l`avventura” di Sellia
Doveva unire e, invece, ha finito per dividere. Si è chiusa nel peggiore dei modi, almeno per il momento, l`avventura di “Adrenalinea”, l`impianto a fune inaugurato appena due mesi fa a Sellia, in p…

Doveva unire e, invece, ha finito per dividere. Si è chiusa nel peggiore dei modi, almeno per il momento, l`avventura di “Adrenalinea”, l`impianto a fune inaugurato appena due mesi fa a Sellia, in provincia di Catanzaro. Un`esperienza unica nel suo genere in Calabria, un “volo” suggestivo a 90 metri d`altezza partendo dalla cima di una collina per arrivare, dopo aver sorvolato un profondo canyon, nel cuore del centro storico del piccolo paesino catanzarese. E i risultati non si erano fatti attendere, in appena due mesi oltre 300 persone hanno provato il brivido di sfrecciare a 70 chilometri orari attaccati a una fune d`acciaio.
Qualcosa, però, si è rotto. Irreparabilmente. Colpa, secondo Orme nel Parco, la società che gestiva l`impianto, «del cambio di atteggiamento e il conseguente rifiuto, da parte dell`amministrazione comunale di Sellia, di dar seguito ad una delibera di giunta, approvata all`unanimità, con la sottoscrizione di un contratto di gestione dell`impianto stesso».
Comune e privato avrebbero dovuto firmare in questi giorni una convenzione per la gestione della struttura. Secondo la società dall`amministrazione comunale sarebbero inaspettatamente arrivate «richieste difformi ed in contrasto con gli accordi presi, modificando così i termini e le condizioni da essa stessa definiti in delibera e da noi interamente accettati». «Tali termini – spiega Orme nel Parco – prevedevano, tra le altre cose, la corresponsione di una percentuale sugli utili derivanti dalla gestione dell`impianto. Ed è su questo punto che l`amministrazione ha deciso improvvisamente di cambiare idea, ponendo condizioni irricevibili per qualunque impresa».
Le posizioni si sono fatte via via inconciliabili. E così Orme nel parco ha deciso di abbandonare Sellia e il sogno di trasformare il paese in un “borgo avventura”. «Un tale progetto, però, presuppone un lavoro di squadra tra pubblico e privato ma, soprattutto, un qualcosa che nella società post-moderna sembra aver perso ormai valore e la cui assenza è alla base della crisi sociale che l`intera nazione sta attraversando: la fiducia. Riporre fiducia in qualcuno è un atto di fede, significa accettare l`incertezza, il rischio che quel qualcuno non sarà all`altezza delle aspettative. Nessun contratto, infatti, potrebbe mai proteggerci da un possibile tradimento. E difatti, dopo aver concepito tutte queste idee, aver creato due posti di lavoro nel paese, avviato l`impianto e provveduto a promuovere (a nostre spese) l`iniziativa, l`amministrazione comunale cambia idea, assumendo un comportamento non solo contrario ai noti principi di buona fede e correttezza che dovrebbero connotare qualsivoglia rapporto, figurarsi quello tra privato e pubblica amministrazione, ma addirittura attivandosi nell`impedire l`esercizio dell`attività di gestione attraverso l`asportazione delle attrezzature (imbraghi e caschetti), necessarie al funzionamento dell`impianto, all`insaputa ed in assenza del gestore, fatto avvenuto in data 17 settembre che ha determinato in noi la convinzione che non vi fossero più le condizioni per andare avanti e la conseguente decisione di interrompere definitivamente qualsiasi rapporto con l`amministrazione».
Completamente opposta, invece, la versione fornita dal sindaco del paese Davide Zicchinella. Raggiunto telefonicamente, il primo cittadino ha sostenuto che l`amministrazione aveva chiesto di poter avere il 10% per ogni biglietto staccato al costo di 15 euro. «Una cifra irrisoria, ma avere degli introiti è necessario per l`amministrazione, anche perché altrimenti correremmo il rischio di qualche rilievo della Corte dei conti. Quella struttura, infatti, è stata realizzata con fondi pubblici, 150mila euro di mutuo che il Comune ha contratto con la cassa depositi e prestiti. Inoltre sempre a spese dell`ente è stato effettuato il corso di formazione per gli addetti all`impianto. Sono dispiaciuto – ha aggiunto Zicchinella – ma le nostre non erano pretese assurde». Nessun furto, ci tiene a precisare il sindaco, per quanto riguarda le attrezzature che, assicura, sono custodite in un ufficio comunale. Infine, la promessa di Zicchinella è che «l`impianto non chiuderà a breve faremo una manifestazione di interesse». Insomma, altri turisti potranno provare il brivido del volo sulla valle di Sellia, ma un po` del suo fascino sembra comunque essersi perduto.