Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 9:41
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Buio a Reggio, teatro senza cartellone

REGGIO CALABRIA «Nessun dorma! E con quale coscienza a Palazzo San Giorgio si possono dormire sonni beati! Dopo i tagli ai fondi per il teatro comunale Cilea e la proposta malsana di eliminare del tu…

Pubblicato il: 23/09/2012 – 15:56
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Buio a Reggio, teatro senza cartellone

REGGIO CALABRIA «Nessun dorma! E con quale coscienza a Palazzo San Giorgio si possono dormire sonni beati! Dopo i tagli ai fondi per il teatro comunale Cilea e la proposta malsana di eliminare del tutto la stagione artistica, rischia di realizzarsi un’unica sinfonia, quella dei cori di protesta». Non si è fatta attendere la replica politica all`ennesima, brutta, notizia che riguarda i tagli a cui è costretta l`ammnistrazione comunale reggina, dopo le spese dissennate negli anni del cosiddetto “modello Reggio”. Il nuovo grido d`allarme è lanciato da Sel che, attraverso il responsabile provinciale del settore Cultura, Rosario Mandaglio, interviene per criticare la nuova misura decisa dal Comune. «Invocata dal Comune la carenza strutturale di fondi che impone tagli – afferma mandaglio in una nota – ci chiediamo perché questi non si siano stati applicati a qualche altrettanto evidente sperpero di fondi. Troppo tardi per dire che mancano i soldi, ci aspettiamo allora un pubblico mea culpa da parte del centrodestra reggino, perché i soldi sono stati impiegati per finanziare la sfilata di qualche “soubrette” sul Corso Garibaldi. O potremmo rammentare le annate piene di serate spacca timpani affidate a Rtl, mentre dall’altro lato abbiamo un museo nazionale ridotto in condizioni inoperose. Nelle parole dei nostri amministratori “se per un anno il cartellone del Cilea viene meno non è un dramma”. Meglio spendere questi fondi per i buoni libro. Certo e giusto! Peccato che tale strada non sia stata seguita dalle ultime due amministrazioni comunali. Un modello di austerità che fa a pugni con “lo spirito della Reggio tutta eventi e riflettori” che invece ha caratterizzato il “modello Scopelliti”! Ma soprattutto sarebbe ora che la gestione delle risorse dello stesso Teatro Cilea non fosse pesantemente inficiata da una logica meramente ed esclusivamente politica e non di promozione culturale. Insomma, nulla di scandaloso per il centrodestra nella soppressione del cartellone teatrale, cosa che tradisce la logica “tanto di cultura non si mangia”. Noi invece rammentiamo il modello pensato dall’ex sindaco Falcomatà e citato poi dal professore Renato Nicolini, come ebbe modo di esprimere pubblicamente, intravedendo entrambi l’idea di costituire una Fondazione per il Cilea basata su rigore e qualità, un’opzione che andrebbe indagata e studiata meglio. Avvertivano, in premessa, che la gestione politica, in senso abietto, crea discredito sull’ente culturale. C’è chi vorrebbe obbligarci a mangiare solo “surgelati e precotti”, parole di Nicolini, eppure “Reggio potrebbe essere molto diversa da ciò che è diventata dal momento in cui è morto Falcomatà”. Qual era la forza di Falcomatà? Sempre secondo Nicolini e a nostro avviso “Quella di avere riscoperto la tradizione reggina sottraendola alla mitologia del boia chi molla, al vittimismo, al lamento, affrontando questioni molto semplici che avevano un collegamento preciso con la caratteristica fondamentale di Reggio, quella di essere una città giovane, perché sede di Università, di un Conservatorio, dell’Accademia di Belle Arti”. Con questo Reggio può liberarsi da una tradizione “oppressiva”; c’è bisogno di libertà, di creatività, non di “baracconate”, poco utili anche all’economia. Con questa sub-cultura, quella del modello Scopelliti e del suo seguito, non si mangia!».

Argomenti
Categorie collegate

x

x