Scuola, Usb: «In piazza centinaia di lavoratori»
«La Federazione regionale Usb della pubblica istruzione della Calabria, benche? il ministro all’Istruzione Profumo abbia rinunciato a presenziare all’inaugurazione dell’anno scolastico in Calabria, h…

«La Federazione regionale Usb della pubblica istruzione della Calabria, benche? il ministro all’Istruzione Profumo abbia rinunciato a presenziare all’inaugurazione dell’anno scolastico in Calabria, ha deciso di mantenere comunque una manifestazione con presidio, al fine di rendere palese il disagio che vive il mondo della scuola per le molte discutibili decisioni assunte sia a livello di governo centrale, che a livello di giunta regionale». Lo afferma, in una nota, il coordinatore regionale Usb della pubblica istruzione della Calabria, Luciano Vasta, in riferimento alla manifestazione che si è svolta giovedì a Catanzaro.
«La Cgil, che aveva annunciato analoga iniziativa, ha invece rinunciato al presidio e non era in piazza – è scritto nella nota – dove era presente, invece, solo la Usb. Inoltre, alla manifestazione indetta dalla Usb, hanno risposto alcune centinaia di lavoratori e non “poche decine”; va detto ad onor del vero che, a causa dell’intransigenza delle forze dell’ordine che hanno impedito ai manifestanti, “confinati” a piazza Prefettura (sotto un sole cocente), di raggiungere la piazzetta antistante il teatro Politeama, molte persone, soprattutto donne, madri di famiglia, temendo tafferugli (non cercati certamente dai manifestanti, ma possibili per la pedissequa applicazione delle disposizioni da parte delle forze dell’ordine) hanno deciso di dileguarsi, facendo diminuire sensibilmente il numero di coloro che sono rimasti per tante e tante ore sotto il sole. Una delegazione di lavoratori guidata da Usb e? stata, inoltre, ricevuta in prefettura, dove sono stati evidenziati i tantissimi problemi che vive la scuola pubblica statale e, conseguentemente, le drammatiche situazioni dei lavoratori della scuola. Questa ricostruzione è, a nostro avviso, necessaria per dovere di cronaca e per dare risalto ai tanti lavoratori che si sono sobbarcati centinaia di chilometri, venendo anche da Reggio Calabria e da Cosenza». «L’obiettivo – prosegue la nota – e? stato anche quello di scuotere le coscienze di chi ancora non si e? reso conto che lo smantellamento della scuola pubblica a vantaggio di quella privata e quindi solo delle persone piu? abbienti, significa, soprattutto per una regione come la nostra, un salto all’indietro che la Calabria non puo? permettersi».