Enrico Letta chiama alla guerra di “liberazione”
LAMEZIA TERME «Liberiamo la Calabria da un giogo che è anche di natura politica. Non è possibile che questa regione venga rappresentata così e che si vada avanti con una tale condizione di debolezza…

LAMEZIA TERME «Liberiamo la Calabria da un giogo che è anche di natura politica. Non è possibile che questa regione venga rappresentata così e che si vada avanti con una tale condizione di debolezza politica». Il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, ha riservato proprio le ultime battute del suo intervento alla nostra regione. Traendo le conclusioni della prima sessione della Conferenza nazionale del Mezzogiorno organizzata a Lamezia dal Partito democratico, Letta ha scandito: «Prima questo governo regionale se ne va e meglio è per la Calabria». Poi ha aggiunto: «Porteremo al congresso il partito, che diventerà forte, competitivo e capace di battere il centrodestra». Il numero due dei democrat ha definito il segretario Bersani «il leader di un Pd che vuole unire l`Italia, oggi frammentata per il dopo-Berlusconi». Ha evidenziato come la crisi sia «politica e istituzionale prima che economico-finanziaria» e ha indicato come orizzonte la costituzione degli Stati Uniti d`Europa. Aggiungendo: «A novembre 2011, con la fine del governo Berlusconi, è stata salvata l`Italia. Oggi il Pd è qui a Lamezia Terme, mentre la Lega ha chiamato a raccolta i suoi alleati a Torino».
ROSY BINDI «Questa è la regione che più delle altre esprime il dramma del Mezzogiorno. Il Sud non è tutto uguale: la scelta della Calabria per questa Conferenza nazionale è estremamente significativa, perché è la terra che esprime i problemi più gravi acuti e strutturali del Paese». Questo l`esordio di Rosy Bindi che ha richiamato il rapporto Svimez: «Dati che fanno tremare, senza una struttura industriale, il Sud non va da nessuna parte. Per il Mezzogiorno manca un progetto serio dai tempi di Fanfani e Vanoni». La presidente del Pd ha parlato di legalità e di welfare, stigmatizzando la gestione della sanità, «che costituisce la fetta di denaro pubblico più consistente in circolazione ed è spesso oggetto di scambio politico». Poi si è concessa una citazione di Corrado Alvaro: «Il meridionale ha un tale desiderio del potere, poiché non conoscendo una libera società dipende tutto dai potenti, che è entusiasta del potere qualunque esso sia».
STEFANO FASSINA Il responsabile del dipartimento Economia e lavoro del partito non ha tradito le aspettative di chi voleva un intervento incisivo sul tema delle politiche del lavoro. «Trovo che sia il caso di “drammatizzare” i dati sull`economia – ha affermato Stefano Fassina- perché forse non c`è abbastanza consapevolezza della loro gravità. Nel 2012 il Pil dell`Italia subirà una contrazione del 2,5-3%, quello del Mezzogiorno del 3,5-4%. In molte realtà del Sud la disoccupazione giovanile supera il 50%, la riduzione dei consumi è stata del 10% e gli investimenti pubblici hanno segnato un -20%. Ha ragione chi la definisce una “economia di guerra”». Fassina ha poi parlato di un «vero e proprio tsunami demografico, quello di mezzo milione di ragazzi che è stato costretto a emigrare. Bisogna partire dal lavoro, dall`impresa, dall`economia reale».