"Caso Sarlo", indagata tutta la giunta regionale
CATANZARO Se la nomina è collegiale, collegiale dev’essere anche l’indagine. E infatti il sostituto procuratore Gerardo Dominijanni non ha avuto remore nell’iscrivere nel registro degli indagati tutt…

CATANZARO Se la nomina è collegiale, collegiale dev’essere anche l’indagine. E infatti il sostituto procuratore Gerardo Dominijanni non ha avuto remore nell’iscrivere nel registro degli indagati tutti i componenti della giunta regionale calabrese nell’ambito del “Caso Sarlo”, relativo all’assunzione di Alessandra Sarlo quale dirigente esterno del dipartimento “Controlli”. Una struttura, questa, creata ad hoc il 12 luglio 2011 per riorganizzare il servizio di controllo interno. L’assessore regionale al Personale, Domenico Tallini, aveva già spiegato agli inquirenti che la nomina della Sarlo era frutto di una decisione collegiale da parte di tutta la giunta regionale. Una posizione ribadita in seguito anche dal governatore Peppe Scopelliti, durante il suo interrogatorio avvenuto nella caserma dei carabinieri di Roccella Jonica. Oltre allo stesso presidente della giunta, a Tallini e alla dirigente dell’assessorato Rosalia Marasco, adesso saranno tutti gli altri assessori a dover fornire la loro versione dei fatti su una nomina che finora ha creato non poche grane. L’ipotesi accusatoria è di concorso in abuso d’ufficio.
Dopo la pubblicazione sul sito della Regione dell’avviso per il conferimento degli incarichi dirigenziali, l’11 agosto dello stesso anno la giunta guidata da Peppe Scopelliti stabilì che nessuno dei candidati interni era idoneo a ricoprire l’incarico per il neonato dipartimento. Arrivava così, dopo pochi giorni, la nomina a direttore generale della Sarlo, già commissario dell’Asp di Vibo Valentia ma soprattutto moglie di Vincenzo Giglio, il giudice della Sezione di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Infinito”, la stessa che ha portato all’arresto del consigliere Franco Morelli.