PALAZZO INFETTO | Camusso: «Lo Stato torna a esserci»
La leader della Cgil, Susanna Camusso, è tornata a parlare dello scioglimento del consiglio comunale di Reggio Calabria per contiguità con la ‘ndrangheta. Lo ha Palermo, dove ha partecipato a una man…

La leader della Cgil, Susanna Camusso, è tornata a parlare dello scioglimento del consiglio comunale di Reggio Calabria per contiguità con la ‘ndrangheta. Lo ha Palermo, dove ha partecipato a una manifestazione elettorale a favore dell’ex segretario siciliano del sindacato, Mariella Maggio, in lista con Rosario Crocetta alle Regionali. Camusso ha sostenuto che la decisione del consiglio dei ministri «è una notizia buona e straordinaria perché lo Stato torna a esserci. Ma non può essere solo un avvenimento».
Intanto, da parte del Pdl, continua la critica alla relazione della Commissione d`accesso che ha determinato il commissariamento dell`ente. Negli ultimi giorni, tra i più accaniti “nemici” del governo va annoverata la deputata Jole Santelli, secondo cui il documento «offre delle vere e proprie chicche. Data l`attenzione rivolta al caso si potrebbe dire che Reggio viene sciolto per gli ambulanti. Questi – aggiunge la parlamentare – costituirebbero un grave pericolo in quanto alcuni di loro potrebbero essere legati anche alla criminalità. Con tutto il rispetto dovuto agli ambulanti ma i commissari pensavano di trovare fra loro plurilaureati magari con dottorato di ricerca? Evidentemente è questa la situazione delle altre città d`Italia: il mercato è formato da chirurghi, ingegneri e magari laureati in filologia classica».
Pesante il giudizio nei confronti di Palazzo Chigi e del Viminale da parte della vicepresidente della Regione, Antonella Stasi: «Risorse sottratte, nessuna attenzione alle grandi questioni come strade, ferrovie, porti, nessuna azione per aiutare imprese e lavoro, e a questo si aggiunge la decisione di marcare definitivamente la regione e la città di Reggio Calabria a livello internazionale con il timbro di “regione della mafia” e “città mafiosa”».
Ad avviso dell`esponente politica crotonese, «la decisione mortifica un`intera comunità calabrese e risulta essere impari rispetto ad altre città italiane, ed ad altri territori che la ministra Cancellieri sa bene essere molto più “contigue”, ma che non si sarebbe sognata mai di definirle città mafiose. In altre realtà situazioni similari sono state valutate con molta più attenzione e affrontate con soluzioni diverse. Inoltre, da quanto emerge dalla relazione della commissione antimafia, pare che molte delle questioni citate rappresentino un vero e proprio abbaglio».
Stasi conclude evidenziando il «rammarico di tante, tantissime persone oneste che amano questa terra, che lavorano e si prodigano per aiutarla a crescere, che hanno amministrato con onestà Reggio Calabria, con i soli pochi mezzi a loro disposizione, in un clima politico e sociale critico e intossicato».