Quell`sms di Papalia a Zambetti la sera delle elezioni
MILANO Un sms inviato da Domenico Papalia – uomo ritenuto legato al clan della `ndrangheta dei Barbaro-Papalia – all`ex assessore lombardo Domenico Zambetti la sera del 29 marzo 2010 quando il politi…

MILANO Un sms inviato da Domenico Papalia – uomo ritenuto legato al clan della `ndrangheta dei Barbaro-Papalia – all`ex assessore lombardo Domenico Zambetti la sera del 29 marzo 2010 quando il politico Pdl era stato rieletto in consiglio regionale grazie, secondo l`accusa, a 4mila voti procurati dalla mafia calabrese. Il particolare emerge da un`informativa allegata agli atti dell`inchiesta della Dda di Milano. Per gli investigatori è «logico ipotizzare che l`argomento» fosse «il successo elettorale». Nell`informativa, i carabinieri annotano che «l`esame del tabulato» telefonico di Zambetti «evidenziava una serie di contatti (precisamente 14 conversazioni e 8 messaggi di tipo sms), intercorsi, nell`arco di tempo che va dal 25.12.2009 al 24.07.2010» tra Zambetti e un`utenza «intestata a Papalia Domenico, nato a Santa Cristina d`Aspromonte (RC) il 07.06.1956, residente a Cesano Boscone (Mi)». «Particolarmente interessante – è scritto negli atti – appare essere il fatto che, la sera del 29 marzo, alle ore 23.23, l`utilizzatore dell`utenza in uso a Papalia Domenico invii un messaggio di tipo sms all`utenza in uso a Zambetti Domenico». È opportuno, infatti, ricordare – si legge ancora negli atti – che «le ultime elezioni regionali per la Lombardia, durante le quali Zambetti fu rieletto, ebbero luogo il 28 ed il 29 marzo 2010. Appare assai probabile che nella tarda serata del 29 marzo i risultati elettorali fossero già pressocché definitivi, e la rielezione di Zambetti ormai acclarata. Pur non avendo modo di riscontrarlo con certezza – aggiungono gli investigatori – sembra logico ipotizzare che l`argomento del messaggio sms fosse per l`appunto il successo elettorale di Zambetti stesso». A ciò si aggiunga che «durante una conversazione intercettata» tra Eugenio Costantino e Ciro Simonte nell`aprile 2010 si diceva che «la stragrande maggioranza del compenso fosse stato acquisito dalle note famiglie `ndranghetiste Barbaro-Papalia della zona di Corsico-Cesano Boscone-Buccinasco, coinvolte nell`affare», ossia nella vicenda del presunto voto di scambio. «Sono al momento in corso – scrivono gli investigatori – gli accertamenti finalizzati a verificare eventuali gradi di parentela tra il Papalia Domenico, intestatario dell`utenza in contatto con Zambetti e la notissima famiglia Papalia originaria di Platì (Reggio Calabria) e insediatasi ormai da anni a Corsico (Mi)». Domenico Zambetti già tre anni fa «in occasione delle consultazioni europee e amministrative del 2009, aveva goduto, in campagne elettorali a favore di candidati del suo partito, l`interessamento da parte di calabresi». È quanto si legge in uno dei rapporti dei carabinieri e ora agli atti dell`inchiesta che ha portato in carcere tra gli altri proprio l`ex assessore regionale alla Casa. In una precedente indagine coordinata sempre dal pm della Dda milanese Giuseppe D`Amico, nel corso di alcune attività tecniche, emergevano rapporti tra l`esponente del Pdl ora in carcere e Vincenzo Vivaldo, fratello di Nicola Vivaldo, assassinato a Rho nel febbraio 2000 e «già inserito nella cosca calabrese dei Novella, operante nel territorio di Legnano e Bollate». Dagli accertamenti si è scoperto che Vincenzo Vivaldo aveva organizzato assieme ad altri corregionali un «aperitivo pre elettorale» a Cinisello Balsamo al quale avevano partecipato «un folto gruppo di persone» della zona. «A tale appuntamento avrebbero partecipato, in data 01.06.2009 elementi di spicco del panorama politico locale e nazionale», tra cui anche Zambetti «all`epoca assessore della Regione Lombardia al Turismo e servizi». «L`impegno del Vivaldo in quell`occasione fu realmente significativo (…) – annotano ancora i carabinieri – tanto che lo stesso veniva “premiato” con l`invito ad un`importante ed esclusiva cena pre elettorale», avvenuta a Milano quattro giorni dopo all`interno del ristorante “Gente di mare”. A tale cena, come testimoniano le foto scattate dagli investigatori aveva partecipato lo stesso Zambetti.