Bando edilizia sociale, informativa dell`Arma
Una corposa informativa sul bando dell`edilizia sociale è stata depositata alla Procura della Repubblica di Catanzaro nell`ambito dell`indagine avviata dopo l`esposto di una delle società che aveva p…

Una corposa informativa sul bando dell`edilizia sociale è stata depositata alla Procura della Repubblica di Catanzaro nell`ambito dell`indagine avviata dopo l`esposto di una delle società che aveva partecipato al primo bando. L`informativa, sul cui contenuto viene mantenuto il massimo riserbo, è ora al vaglio del sostituto procuratore della Repubblica, Domenico Guarascio, che sta valutando il lavoro investigativo svolto dai carabinieri.
La vicenda, finita nel mirino della magistratura penale, parte nel 2008, quando, cioè, l`allora giunta regionale guidata da Agazio Loiero varò il bando relativo alla legge numero 36. Quella procedura si concluse con una graduatoria definitiva e l`assegnazione ad una cinquantina di aziende edili calabresi di una ricca torta di risorse – 150 milioni – con cui realizzare alloggi di edilizia sociale per quattromila case. Con l`arrivo a Palazzo Alemanni del centrodestra guidato da Giuseppe Scopelliti, la Regione fece marcia indietro: blocco e successiva revoca di quel bando e varo di una nuova procedura concorsuale. Parallelamente, però, cominciò anche la controffensiva delle imprese che nel frattempo avevano già effettuato gli investimenti necessari a soddisfare le richieste di quel bando targato “Loiero”. Una guerra giudiziaria con alterni successi: da una parte il Tar Calabria aveva accolto ricorsi proposti da alcune ditte avverso i provvedimenti di annullamento in autotutela del Bando relativo all`edilizia sociale (legge 36/2008) e dall`altra il Consiglio di stato aveva, viceversa, dato ragione alla Regione sospendendo l`esecutività della decisione dello stesso Tribunale amministrativo regionale. Proprio in forza di quest`ultimo dispositivo della giurisdizione amministrativa il dipartimento Lavori pubblici aveva riavviato l`iter e assegnato le risorse ai nuovi vincitori del bando. Ad aprile scorso, infine, la sospensione dei decreti perché, scrive il presidente del Tar, «sussistono i presupposti per la concessione del provvedimento monocratico in ragione della “estrema gravità ed urgenza” determinatasi con la emanazione di detti decreti».
A far scattare gli accertamenti è stato l`esposto presentato da un imprenditore che aveva partecipato al primo bando. La procura vuole verificare non solo l`iter amministrativo, ma anche controllare se esistano o meno “rapporti” che abbiano potuto influenzare le scelte della Regione. Nei mesi scorsi i carabinieri hanno acquisito una serie di documenti presso gli uffici dell`assessorato regionale ai lavori pubblici. Il fascicolo, almeno per il momento, resta a carico di ignoti.