Censore (Pd): «Il centrodestra è in stato confusionale»
«Probabilmente, sarà per lo shock prodotto dalla dissoluzione di quel fantomatico “Modello Reggio”, ma è sempre più evidente, ormai, che alla Regione Calabria la mano destra non sa più cosa stia face…

«Probabilmente, sarà per lo shock prodotto dalla dissoluzione di quel fantomatico “Modello Reggio”, ma è sempre più evidente, ormai, che alla Regione Calabria la mano destra non sa più cosa stia facendo la sinistra. Il centrodestra calabrese, insomma, vive uno stato di profonda confusione, e lo dimostra chiaramente quanto sta avvenendo all’intero di una maggioranza incapace di elaborare congetture tese allo sviluppo del territorio». E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pd Bruno Censore, commentando il rinvio della commissione Sanità, inizialmente convocata per martedì, e poi spostata a venerdì, e che aveva all`ordine del giorno la proposta di legge che riorganizza il sistema sanitario calabrese. «Dopo l’irricevibile progetto di legge depositato dai consiglieri regionali Salerno, Chiappetta, Serra e Parente – prosegue Censore – che prevede la riduzione delle attuali cinque Asp, le quali dovrebbero essere soppiantate da tre grandi Asp e da altrettante grandi Aziende ospedaliere, è stato direttamente Scopelliti ad ordinare un repentino passo indietro ai suoi e un rinvio della discussione, su una proposta di legge irricevibile e che rischia di diventare uno scontro frontale tra i firmatari del testo e chi invece, all’interno della maggioranza, contesta tale impianto normativo. Un impianto normativo manchevole e che, tra le altre cose, non tiene conto della circostanza che le strutture ospedaliere dovranno essere fisicamente separate dal corpo delle aziende territoriali a cui oggi fanno riferimento e non sarà un’operazione semplice per i cittadini, per la qualità dei servizi, per i fornitori, per il personale e per tutta la macchina regionale che rischia di ingolfarsi terribilmente».
Secondo Censore, «si prevede la nomina di commissari, dei quali non capisce quali siano poteri e funzioni, giustificati solo dall’esigenza di mandare via gli attuali organi apicali delle aziende. Si rischia che il 1° gennaio 2013, ci sia solo confusione e che le strutture ospedaliere e territoriali non abbiano alcun punto di riferimento, e che non sappiano più di quale azienda fanno parte. Sempre che il governo Monti non impugni la legge avanti alla Corte costituzionale».