Si toglie alla sanità pubblica per dare alla Campanella
REGGIO CALABRIA Fondi destinati al servizio sanitario pubblico andranno a coprire il fabbisogno di una fondazione privata. Non è la prima volta e non sarà l`ultima, visto che la maggioranza di centro…

REGGIO CALABRIA Fondi destinati al servizio sanitario pubblico andranno a coprire il fabbisogno di una fondazione privata. Non è la prima volta e non sarà l`ultima, visto che la maggioranza di centrodestra sembra voler tirare dritto sulla strada del (ri)finanziamento della Fondazione Campanella, nonostante risultati non brillantissimi e conti non sempre trasparenti. La terza Commissione ha, infatti, approvato, con il solo contrario del consigliere Giuseppe Giordano (Idv), una proposta di legge di iniziativa del proprio presidente, Nazzareno Salerno, e dei consiglieri Chiappetta (Pdl), Gallo (Udc), Serra (Insieme per la Calabria) e Parente (Scopelliti presidente), per il “riconoscimento della Fondazione Tommaso Campanella quale istituto di ricerca e cura a carattere scientifico di diritto privato”. “E` una proposta di legge – ha commentato Salerno – che mira a garantire la prosecuzione delle attività del polo oncologico, centro di eccellenza della sanità calabrese, oltre che la salvaguardia delle professionalità esistenti”. La proposta di legge, inoltre, tiene conto del decreto 26/2012 del presidente della giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, con cui si assegnano alla “Campanella” 35 posti letto oncologici, i cui costi, per il secondo trimestre di quest`anno, saranno coperti da primo un finanziamento di 6,5 milioni di euro. Per l`esercizio finanziario del prossimo 2013 è previsto uno stanziamento di 18 milioni di euro, gravante sul fondo sanitario regionale. Fondi pubblici, appunto, per un istituto privato. E, si chiede Giordano (unico ad aver votato contro), chissà cosa ne penserà il Tavolo Massicci.
I CAMPANILI STOPPANO LA RIFORMA DELLE ASP
Nel corso dei lavori, inoltre, la Commissione ha avviato la discussione su una proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Chiappetta, Salerno, Serra e Parente che prevede una diversa configurazione degli ambiti organizzativi e territoriali delle Aziende sanitarie e ospedaliere regionali. Al di là delle considerazioni ufficiali (“Tutti i consiglieri – ha spiegato Salerno – hanno condiviso la ratio ispiratrice della norma considerando la sua positività nel processo di riorganizzazione della sanità calabrese”), la discussione si è bloccata ancor prima di iniziare. La trattazione dell’argomento non è nemmeno cominciata a causa di una animatissima discussione tra i componenti della Commissione che, prima ancora che l’argomento fosse ufficialmente posto a verbale, hanno dato vita al consueto scontro campanilistico-territoriale.
Il risultato, ovviamente, è stato il rinvio tout-court. Nel gergo soft delle diplomazie si tratta di un “approfondimento al quale sarà destinata un`apposita convocazione dell`organismo”. In pratica è l`ennesimo stop a una riforma voluta dalla maggioranza. Per dissidi interni alla stessa maggioranza.