«Mi spiace arrivare così in Senato»

«Mi arrivano telefonate di congratulazioni, ma io sono molto triste: arrivare così in Senato, per la scomparsa di un suo componente, l`apprezzato senatore Cicolani, non può far giorire», Annamaria Mancuso, che preferisce farsi chiamare Anna, ha saputo della proclamazione a palazzo Madama e ora all`Adnkronos, spiega che nelle istituzioni continuerà a battersi al fianco delle associazioni di volontariato.  «Da vent`anni – dice – lavoro negli ospedali con l`organizzazione che ho fondato, Donna Salute, e ho conosciuto tanti altri volontari che si danno da fare al fianco dei malati. Io stessa ho avuto un tumore e so cosa significa… È questa esperienza che vorrei portare al Senato, sperando di poter utilizzare in questo senso i pochi mesi che mancano alla fine della legislatura». Ha ricevuto le telefonate e i complimenti di dirigenti e parlamentari di Fli, da Roberto Menia a Flavia Perina, da Enzo Raisi a Maria Ida Germontani. «Ormai dopo quattro anni non ci pensavo più, mi sono dedicata al lavoro in Consiglio comunale», dice questo architetto prestato alla politica che però sembra integrare il profilo di personalità proveniente dalla società organizzata e impegnata di cui più volte ha parlato il leader Gianfranco Fini a proposito del progetto della Lista per l`Italia. Un profilo anche “nazionale”, il suo, visto che, emigrata con la famiglia all`età di tre anni da Zagarise (Catanzaro), è cresciuta in un quartiere popolare di Monza dove risiede da allora,ma sentendosi, dice, «orgogliosamente calabrese».