Uniamo progressisti e moderati per ricostruire la Calabria
L’esito elettorale delle recenti amministrative che si sono svolte nel Comune di Borgia, l’operazione politica che ha consentito la vittoria della lista “Progetto democratico” e l’elezione a sindaco…

L’esito elettorale delle recenti amministrative che si sono svolte nel Comune di Borgia, l’operazione politica che ha consentito la vittoria della lista “Progetto democratico” e l’elezione a sindaco di Francesco Fusto, meritano una riflessione approfondita che và al di là del dato numerico e degli stessi confini territoriali. Quello che sta alla base della vittoria di “Progetto democratico” e di Francesco Fusto è l’ambizione di ricostruire il sistema democratico a Borgia, dentro ad un processo che interessa la Calabria e l’Italia. A Borgia la gente ha capito il rilievo politico dello scontro elettorale, ha respinto le banali semplificazioni localistiche: la battaglia non era tra i candidati ma tra due progetti diversi, direi due concezioni diverse della politica. Uno ha rappresentato lo schema autoreferenziale di quella “politica corsara” ormai al capolinea in cui quello che più conta è l’affidamento alla persona e alle sue doti salvifiche, mentre “Progetto democratico” ha rappresentato l’espressione di un progetto nuovo e giovane, nel quale la politica come “sapienza regia” trova i suoi protagonisti e si propone di ricostruire le modalità del confronto democratico dentro e fuori dei partiti, di regolare il conflitto per far prevalere quel senso di responsabilità e di legalità che rappresenta lo scudo di protezione delle istituzioni democratiche anche nei confronti del malaffare.
Il segreto della vittoria di Fusto sta qui: nell’aver rappresentato l’inizio di una nuova stagione. Il popolo borgese ha capito, perché è un popolo lavorato dalla storia, dalla passione e dalla ragione politica; un popolo che ha un anima e che non si è immolato sull’altare dei soli interessi. I veri vincitori sono i borgesi. Quelli che non hanno capito o che hanno avuto un`altra idea, ora si trovano di fronte ad una sconfitta sulla quale devono meditare. Dovrebbero capire in primis, quei gruppi dirigenti che hanno commesso un grave errore di valutazione politica quando hanno interpretato la nostra proposta di governo istituzionale come un ammucchiata, mentre era il tentativo di dislocare la battaglia politica oltre i personalismi e il nomadismo di un vecchio ceto politico, per affrontare i problemi reali della società. La credibilità della nostra proposta politica è penetrata nella loro area storica provocando scompiglio, dall’astensione al consenso pieno al progetto di Francesco Fusto e dei due partiti Pd e Udc che ne hanno costruito il percorso. Basti guardare i risultati e fare una analisi più approfondita.
C’è di che riflettere e più di noi i nostri avversari. Noi abbiamo di fronte un percorso difficile ma siamo forti della nostra persuasione e della plausibilità della nostra funzione. Nel nostro progetto che ha avuto un largo consenso popolare c’è anche la rilegittimazione della politica e della sua funzione. Siamo in buona compagnia perché oggi è all’ordine del giorno la collaborazione tra progressisti e moderati per ricostruire il Paese e quale migliore occasione ci viene offerta per Borgia? Noi possiamo ben dire di essere anticipatori e semmai occorre allargare il fronte delle forze da impegnare in tale opera di ricostruzione, in una Regione che nel corso degli ultimi anni ha subito gli effetti più devastanti della politica berlusconiana e del governo Scopelliti.
* Dirigente regionale Pd