Tremila ordinanze di abbattimento, zero demolizioni
REGGIO CALABRIA Case nelle fiumare, sui pendii più scoscesi. Case a pochi passi dal mare e nel bel mezzo di aree ad altissimo rischio idrogeologico. Le costruzioni abusive, a Reggio Calabria, neppure…

REGGIO CALABRIA Case nelle fiumare, sui pendii più scoscesi. Case a pochi passi dal mare e nel bel mezzo di aree ad altissimo rischio idrogeologico. Le costruzioni abusive, a Reggio Calabria, neppure si contano. Ha provato a occuparsene un dossier, realizzato nel 2008 dalla commissione d`inchiesta del consiglio comunale sull`ufficio urbanistica di Palazzo San Giorgio. Il documento – una fotografia dello sfascio nel settore dell`edilizia – ripercorre eventi e casi particolari, segnala ecomostri e pratiche illecite. Quattro anni più tardi, è Legambiente, attraverso il Rapporto Ecomafia 2012, a puntare i fari su un dato incredibile. A Reggio Calabria, nel periodo che va dal 2001 al 2011, su 2.989 ordinanze di abbattimento si registrano zero demolizioni effettuate. Una cifra che unisce la città dello Stretto a Palermo (dove, però, le ordinanze sono state “solo” 1.943). Dieci anni senza che neanche una ruspa sia entrata in azione per cancellare almeno una parte degli abusi progettati dall`uomo.
I numeri di Reggio Calabria meritano una menzione in negativo rispetto alla già complicata situazione italiana. Le ordinanze di demolizione per abusi edilizi emesse in Italia dal 2000 al 2011 sono ben 46.760, mentre solo 4.956 sono state le ordinanze eseguite (il 10,6%). La città che ha più immobili soggetti a ordinanza di abbattimento è Napoli con 16.837 ordinanze e solo 710 abbattimenti eseguiti (il 4,2%). Verona, Prato e Genova sono i Comuni che hanno registrato il maggiore numero di demolizioni.
Il sud Italia, dunque, è più colpito dal fenomeno dell`abusivismo ma con qualche differenza. Mentre nelle medie città del nord come Treviso, Trieste e le città toscane la tipologia di abuso riguarda l`ampliamento delle case, nel centro sud e nelle zone costiere, invece, le case vengono costruite ex novo. Le coste, dunque, sono il bersaglio preferito. Secondo gli studi del Cresme, dal 2003 (anno dell`ultimo condono edilizio) al 2011 sono sorte in Italia 258mila case abusive per un giro d`affari illegale (basato sui valori medi di mercato) di circa 18,3 miliardi di euro. A questa colata di cemento illegale va aggiunto il vecchio abusivismo, quello costruito prima del 2003, ma insanabile.