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I segreti del Ponte resistono anche al Senato

I segreti del Ponte sulle Stretto resistono, anche davanti ai parlamentari. Anche davanti alla Commissione lavori pubblici del Senato. Tant`è che Marco Filippi del Pd, di fronte alla «diffusa e perma…

Pubblicato il: 07/11/2012 – 11:10
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I segreti del Ponte resistono anche al Senato

I segreti del Ponte sulle Stretto resistono, anche davanti ai parlamentari. Anche davanti alla Commissione lavori pubblici del Senato. Tant`è che Marco Filippi del Pd, di fronte alla «diffusa e permanente opacità» di tutta la vicenda, ha avanzato l’idea della costituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta.
Sempre Filippi ha ricordato, secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, quali sono i documenti segreti, le carte non consegnate anche dopo l`esplicita richiesta del Parlamento.
Gli atti finora “secretati” sono questi: il contratto del 27 marzo 2006 che, con il governo Berlusconi in articulo mortis, affidava i lavori alla società contraente generale Eurolink (Impregilo, Condotte e Cooperativa cementisti e muratori-Cmc). Il secondo documento è l’atto aggiuntivo del 17 aprile 2009 (di nuovo Berlusconi a Palazzo Chigi) con cui si riavviavano le attività nel frattempo sospese. Il terzo è il nuovo atto aggiuntivo del 25 settembre 2009 per riav- viare i lavori già riavviati, ma con una consistente variazione di costo, da 4,6 miliardi a 6,4. Il quarto documento è l’atto di consegna dei lavori (vigilia di Natale 2009), affidati nonostante in cassa non ci fossero appena 13 milioni, spiccioli rispetto alle cifre gigantesche in ballo, come ha ammesso lo stesso Ciucci. Il quinto documento, infine, è l’ennesimo nuovo atto aggiuntivo (10 settembre 2010) con un ulteriore innalzamento della spesa a 8,4 miliardi.
Una segretezza che non aiuta a capire, anche perché le cifre dei costi cambiano in continuazione e con esse cambia il calcolo delle eventuali penali da pagare a Eurolink per la probabile mancata costruzione dell’opera. Martedì in Senato, Ciucci ha parlato di 6,3 miliardi di euro, facendo riferimento al costo complessivo dell`opera, prima stimato in 8,4 miliardi (la minore spesa sarebbe legata alla rinuncia alle opere collegate al Ponte). L`unica certezza è che, se entro il primo marzo 2013 la Società del Ponte e il contraente Eurolink non dovessero firmare l’ennesimo atto aggiuntivo conseguente alle clausole imposte dal decreto del governo di alcuni giorni fa, la Società Ponte verrebbe finalmente liquidata.

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