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Se Idv "soccorre" Scopelliti e il Pdl

REGGIO CALABRIA Questa volta il Pdl e Peppe Scopelliti devono ringraziare Italia dei valori. E in particolare il consigliere regionale Giuseppe Giordano. È grazie al suo voto (contrario, per la verit…

Pubblicato il: 08/11/2012 – 16:47
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Se Idv "soccorre" Scopelliti e il Pdl

REGGIO CALABRIA Questa volta il Pdl e Peppe Scopelliti devono ringraziare Italia dei valori. E in particolare il consigliere regionale Giuseppe Giordano. È grazie al suo voto (contrario, per la verità) che oggi in commissione Sanità è stato possibile licenziare il testo di legge che riordina la sanità calabrese. La presenza in Aula dell`esponente diepietrista si è resa fondamentale per garantire il numero legale dopo l`abbandono dei lavori da parte degli esponenti di Pd, Progetto Democratico ma soprattutto dell`Udc, che governa la Regione assieme ai berluscones. Quali strascichi lascerà l`accaduto nella maggioranza è ancora presto per prevederlo. Certo è che negli ambienti centristi la cosa non è passata inosservata e sarà al centro di una riunione del gruppo dello Scudocrociato in programma per la giornata di venerdì a Lamezia Terme.

COSA PREVEDE LA LEGGE Secondo la proposta di legge firmata da Claudio Parente, Nazzareno Salerno, Giulio Serra e Gianpaolo Chiappetta e approvata in commissione, sparirebbero le cinque Asp e le tre Aziende ospedaliere attualmente esistenti con la conseguente creazione di tre aziende sanitarie territoriali (Ast) e tre Aziende sanitarie ospedaliere (Aso). «Il progetto di legge – si legge nella relazione di presentazione – tiene conto delle disposizioni imposte dal Piano di rientro». Tale riorganizzazione «è resa necessaria a fronte del tasso di ospedalizzazione complessivo ancora molto alto, superiore al 220%, ed un tasso di ricovero dei residenti superiore al 180%. Nel 40% dei casi i ricoveri riguardano soggetti ultra 65enni, ripetuti nel tempo ed ascrivibili prevalentemente a patologie cardiocircolatorie, neurologiche o respiratorie. Con i citati provvedimenti si quindi è proceduto alla disattivazione di alcuni presidi ospedalieri pubblici, prevedendone la riconversione in Capt (centri di assistenza primaria territoriale), Case della Salute o strutture di riabilitazione. Il nuovo progetto di riordino del sistema sanitario regionale prevede una diversa configurazione degli ambiti organizzativi e territoriali delle Aziende sanitarie ed ospedaliere regionali. Con esso si vuole concretizzare il procedimento di scorporo ospedale-territorio attraverso la ridefinizione territoriale delle aziende sanitarie locali e la conseguente riaggregazione per funzioni alle aziende ospedaliere dei presidi ospedalieri che erano precedentemente afferenti alle Asp». ?Da qui nasce l`esigenza per i quattro consiglieri regionali «di rivedere interamente l`assetto istituzionale ed organizzativo delle Aziende del servizio sanitario regionale attraverso la presente proposta di legge, più funzionale al miglioramento della qualità dell`intero sistema che deve essere informato alla omogenea distribuzione dei servizi, all`equità, anche territoriale, nell`erogazione delle prestazioni, all`efficienza nel funzionamento delle strutture. La Regione assicurerà, quindi, l`effettiva erogazione delle prestazioni incluse nei Lea attraverso le Ast, che provvederanno a garantire le prestazioni di assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro e distrettuale, e le Aso che provvederanno a garantirete prestazioni di assistenza ospedaliera».

OPPOSIZIONE SULLE BARRICATE Antonio Scalzo (Pd) e Vincenzo Ciconte (Progetto Democratico) non perdono occasione per andare al contrattacco: «Abbiamo assistito questo pomeriggio ad uno strappo politico di rilevanza straordinaria. L`Udc, che ha abbandonato i lavori della commissione Sanità, ha messo in luce l`assenza della benché minima progettualità da parte della maggioranza sul riordino del servizio sanitario regionale». I due esponenti dell`opposizione dicono che «pur consapevoli dell`urgenza della riforma e condividendone gli aspetti organizzativi, consideriamo addirittura irricevibili alcuni degli emendamenti presentati, in particolare quello sull`ipotizzata frammentazione dell`area centrale della Calabria in un grottesco centro-est e centro-ovest. Abbiamo, quindi, abbandonato i lavori, per impedire che si portasse a compimento una legge non ispirata a criteri di omogeneità territoriale e di razionalizzazione efficiente del sistema».
Ancora più caustico il commento di Bruno Censore (Pd): «La decisione di cancellare definitivamente le Asp di Vibo e di Crotone portata in discussione e approvata nella commissione presieduta dal consigliere Nazzareno Salerno è frutto di un disegno scellerato e ben orchestrato che punta a svilire ulteriormente due territori il cui destino è quello di diventare periferia di una regione già fortemente indebolita dall`incapacità del governo regionale di mettere in piedi non solamente adeguate politiche socio sanitarie ma soprattutto di sviluppo economico».

SALERNO (PDL) MINIMIZZA Dal canto suo, il presidente della commissione, Nazzareno Salerno (Pdl) prova a gettare acqua sul fuoco delle polemiche: «Ci auguriamo che le dinamiche registrate all’interno della terza Commissione – ed in particolare la mancata partecipazione al voto dell’Udc – non siano oggetto di inutili quanto forzate strumentalizzazioni; la maggioranza di centrodestra è unitariamente consapevole del compito assegnatoci dagli elettori ed il rapporto con l’Udc è naturalmente quello di sempre, uniti nel superiore interesse della Calabria e dei calabresi».

p.s. Al di là dei risvolti politici che avrà la vicenda, è necessario porre alcune domande al presidente-commissario:
1) Come mai si è ricorso alla legge per modificare quelle norme che avevano a loro volta corretto il tiro del Piano sanitario regionale del 2004 quanto a determinazione di aziende sanitarie e ospedaliere?
2) Come mai per chiudere gli ospedali si è fatto, di contro, ricorso a diversi atti amministrativi commissariali?
3) Come mai il consiglio regionale non rivendica la sua competenza a definire il livello dell`assistenza ospedaliera calabrese?

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