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«Peppe dj, la musica è finita»

REGGIO CALABRIA Gli hanno preparato anche la valigia al presidente della Regione Giuseppe Scopelliti: destinazione Alaska. Così come a tutti gli assessori e consiglieri di Palazzo Campanella. «Andate…

Pubblicato il: 09/11/2012 – 18:06
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«Peppe dj, la musica è finita»

REGGIO CALABRIA Gli hanno preparato anche la valigia al presidente della Regione Giuseppe Scopelliti: destinazione Alaska. Così come a tutti gli assessori e consiglieri di Palazzo Campanella. «Andate via» , «noi ci mettiamo la faccia, indifferenza è contiguità», «Peppe dj, la musica è finita». Sono solo alcuni degli slogan che oggi pomeriggio hanno riunito un centinaio di persone davanti al Palazzo della Regione. Sono venute da tutta la Calabria. La manifestazione, promossa dalle “Donne calabresi in rete”, è riuscita e, seppur per un pomeriggio, ha fatto vedere che c`è una parte di società civile che sente l`esigenza di ribellarsi, indignata da una classe politica incapace di dare risposte e troppe volte al centro delle cronache giudiziarie.
«Siamo qui per dire che la Calabria non ci sta – sostiene una delle tre portavoci di Dcr, Giovanna Vingelli .– Volevamo uscire dallo spazio virtuale che ci ha visto nascere nel movimento “Donne calabresi in rete”, per mettere le nostre facce e gridare forte il nostro dissenso verso questa classe dirigente che ormai rappresenta solo se stessa. Questo è solo il primo appuntamento di tanti altri perché tante donne e tanti uomini calabresi non dicono solo no, ma vogliono proporre un`altra Calabria».«Ci siamo volute assumere una responsabilità politica – ha aggiunto Rosaria Righini, un`altra portavoce –, cosa che, in questa regione, risulta difficile sia alla classe dirigente che ai cittadini i quali, con il loro silenzio avallano questa situazione. Adesso trarremo le nostre conclusioni considerando anche il sostegno che abbiamo avuto dai partiti e da alcune donne come Angela Napoli, Eva Catizone, Doris Lo Moro e Carolina Girasole. Per noi è stato importante avere il loro sostegno». «Cos`altro deve succedere in Calabria – ha concluso Vingelli – perché i calabresi si assumano la responsabilità di dire basta?».

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