CASO RENDE | D`Attorre sospende Bernaudo e Ruffolo
RENDE «Auspichiamo che la magistratura possa quanto prima fare chiarezza sui fatti che sono contestati al consigliere provinciale Umberto Bernaudo e all`ex assessore provinciale di Cosenza Pietro Ruf…

RENDE «Auspichiamo che la magistratura possa quanto prima fare chiarezza sui fatti che sono contestati al consigliere provinciale Umberto Bernaudo e all`ex assessore provinciale di Cosenza Pietro Ruffolo e che hanno portato al provvedimento di custodia cautelare domiciliare nei loro confronti». E` quanto afferma in una nota il commissario regionale del Partito democratico, Alfredo D`Attorre, in relazione agli arresti degli ex amministratori rendesi.
«Nell`esprimere piena fiducia nel lavoro degli organi giurisdizionali – prosegue il commissario -, auspichiamo che gli indagati – per i quali allo stato si applica il provvedimento di sospensione dall’anagrafe degli iscritti, sulla base del codice etico del Pd – possano dimostrare la loro completa estraneità agli addebiti, dopo che il gip ha già escluso l`ipotesi del reato di concorso esterno in associazione mafiosa e dell`aggravante dell`utilizzo del metodo mafioso. Nel ribadire una linea di assoluto e rigoroso contrasto a ogni forma di infiltrazione e condizionamento mafioso sugli enti locali e un atteggiamento di pieno sostegno e collaborazione con organi dello Stato impegnati a tutti i livelli nel contrasto a questi fenomeni, ribadiamo che il valore dell`esperienza politica e amministrativa del Comune di Rende non può essere infangato da strumentalizzazioni politiche.
Il largo consenso che da decenni premia a Rende le forze riformiste e progressiste – conclude D`Attorre – è legato alle realizzazioni amministrative e non certo alla pratica dello scambio».