Giocattoli pericolosi, allarme anche a Cosenza
Circa 300mila giocattoli tossici e pericolosi, provenienti, dalla Cina, sono stati sequestrati in tutta Italia dalla Guardia di finanza di Macerata, dopo alcuni controlli in negozi della provincia ma…

Circa 300mila giocattoli tossici e pericolosi, provenienti, dalla Cina, sono stati sequestrati in tutta Italia dalla Guardia di finanza di Macerata, dopo alcuni controlli in negozi della provincia marchigiana. Denunciato l`importatore, della provincia di Taranto. E Cosenza è una delle città – con Venezia e Perugia – interessate dai sequestri.
Dopo gli accertamenti tecnici e le analisi chimiche, i giochi sono risultati contenere ftalati, sostanze utilizzate per rendere la gomma più morbida e flessibile, ma che causano malformazioni nella crescita dei bambini. Inoltre in alcuni giocattoli sono presenti parti acuminate oppure è stata riscontrata energia cinetica superiore ai limiti ammessi per legge e surriscaldamento con rischio di esplosione.
“Il sequestro di trecentomila giocattoli pericolosi provenienti dalla Cina in vista del Natale è solo l`ultimo degli allarmi sulla sicurezza dei prodotti provenienti dal gigante asiatico che ha conquistato in Europa il triste primato del maggior numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari perché contaminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge“. E` quanto afferma la Coldiretti nel commentare l`operazione Della Guardia di Finanza di Macerata che ha portato al sequestro di 300mila prodotti, principalmente giocattoli destinati all`infanzia, risultati contenere sostanze pericolose per la salute dei bambini.
Su un totale di 3.812 notifiche per prodotti alimentari irregolari trasmesse dalle Autorità Europee ben 558, sottolinea la Coldiretti, “riguardano prodotti provenienti dalla Cina nel 2011. Dal Paese asiatico insieme ai giocattoli arrivano in Italia soprattutto tessuti, abbigliamento, scarpe, macchine e apparati meccanici ed elettrici, prodotti chimici e mobili ma anche prodotti alimentari come aglio, concentrato di pomodoro, funghi, legumi e semilavorati di ortofrutta che trovano mercato tra i cibi low cost in un momento di difficile crisi economica“.