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Crolli al cimitero di Crotone. Vallone: inagibile

CROTONE Crollano a pezzi i loculi del settore del cimitero di Crotone di proprietà della Congrega dell`Immacolata. Un settore divenuto tanto pericoloso da costringere il sindaco di Crotone, Peppino V…

Pubblicato il: 19/11/2012 – 12:36
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Crolli al cimitero di Crotone. Vallone: inagibile

CROTONE Crollano a pezzi i loculi del settore del cimitero di Crotone di proprietà della Congrega dell`Immacolata. Un settore divenuto tanto pericoloso da costringere il sindaco di Crotone, Peppino Vallone, a chiuderlo al pubblico con l`ordinanza n. 112 del 24 maggio del 2011. È interdetto sino al «ripristino della normale agibilità delle strutture» di competenza della Congrega.
Il sindaco di Crotone non si limita a decretare l`inagibilità perché dispone anche che la Congrega, proprietaria di un`area vasta del cimitero cittadino, «adotti tutte le misure necessarie ad inibire la frequentazione dei siti pericolosi per la pubblica incolumità mediante transennature che ne impediscono l`accesso fino al completamento dei lavori di ripristino necessari».
Vallone ha emanato l`ordinanza in seguito all`informativa dei vigili urbani di Crotone redatta dopo un sopralluogo effettuato a giugno del 2010. Nel verbale i vigili urbani evidenziavano la caduta di calcinacci e chiedevano un intervento urgente di messa in sicurezza del sito «in quanto zona frequentata abitualmente da persone».
Avendo certezza che quel settore del cimitero era diventato pericoloso per coloro che lo frequentavano, il 27 giugno del 2010 il dirigente dei Lavori pubblici del Comune, Gianfranco De Martino, ha scritto al legale rappresentante della Congrega dell`Immacolata, don Bernardino Mongelluzzi, sacerdote che presta la propria attività presso la Basilica/cattedrale di Crotone, «sollecitando» un intervento di ripristino «di una situazione che potrebbe comportare problemi di pericolosità e di natura igienico sanitaria”» Nella lettera il dirigente declina «ogni responsabilità per eventuali problemi di incolumità pubblica e di natura igienico sanitaria».
Nonostante le sollecitazioni non c`è stato nessun intervento per risanare la situazione di pericolo. Rispetto al 2010 la situazione oggi risulta del tutto peggiorata. Non ci sono soldi e nemmeno prospettive considerato che non hanno avuto risposte positive le diverse richieste di aiuti avanzate agli enti locali.
In verità la gestione di quest`area cimiteriale ha sempre avuto problemi legati alla mancanza di liquidità. La nascita della Congrega dell`Immacolata risale probabilmente al 1500. A quel tempo i morti di Crotone si seppellivano in due cripte diverse: i plebei nella cripta dell`Immacolata, diventata poi chiesa dell`Immacolata; i nobili nella cripta di San Giuseppe, diventata poi chiesa di San Giuseppe. Il 12 giugno del 1804 l`imperatore Napoleone Bonaparte ha emanato l`Editto di Saint Cloud, con il quale viene stabilito che i morti non possono essere più seppelliti all`interno del centro abitato. Nascono così i cimiteri al di fuori della cinta muraria cittadina.
La Congrega dell`Immacolata decise di costruirsi un`area all`interno del nascente cimitero, dove seppellire gli adepti e le adepte. Per risolvere l`aspetto economico fu deciso di fare pagare una cifra annuale agli adepti e in cambio, allo loro morte, avrebbero avuto diritto ad un funerale completamente gratuito: loculo, bara, fiori, tutto a spese della Congrega. La cifra da pagare era minima: 1.500 lire all`anno nel 1970, 4.500 lire nel 1997 e 100 euro ai giorni nostri. Sino a quando gli adepti superavano il numero di 800, anche con qualche difficoltà, si è riusciti a garantire un`attività  normale; quando il numero è calato la situazione debitoria è diventata drammatica.
Racconta don Pino Covelli, ultraottantenne, sacerdote della chiesa dell`Immacolata che nel 1981, quando è stato nominato sacerdote e quindi ha ereditato anche la Congrega, il debito era di 41 milioni di lire. Una cifra astronomica per quel tempo. Don Covelli, comunque, è riuscito a togliere i debiti imponendo il pagamento di una “una tantum” agli adepti. Ricorda che quando fece l`operazione sui muri di alcune case di Crotone comparvero scritte ingiuriose nei suoi confronti.
Viste le difficoltà nel 1990 Don Pino ha passato il testimonio al laico Aurelio Baucneht, che ha mantenuto il controllo sino al 2007, quando è venuto a mancare. Secondo don Pino il laico ha anche messo mano al proprio portafogli per aiutare la Congrega. La stessa cosa ha fatto don Bernardino, successore di Baucneht.
In queste ultime settimane don Bernardino, preso atto delle difficoltà e non avendo soldi per fare fronte alla situazione di pericolo, si è dimesso dall`incarico. Il problema resta perché, nonostante il divieto del sindaco di Crotone, i parenti continuano a fare visita ai loro cari tumulati in quell`area cimiteriale.

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