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Anche Cosenza fa rete per dire no al pizzo

COSENZA Fare rete per dire no al pizzo. Ed evitare che da una borsa non pagata si arrivi alla mazzetta da donare a fine mese. I commercianti di Cosenza affermano di non aver mai ricevuto richieste es…

Pubblicato il: 16/12/2012 – 15:17
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Anche Cosenza fa rete per dire no al pizzo

COSENZA Fare rete per dire no al pizzo. Ed evitare che da una borsa non pagata si arrivi alla mazzetta da donare a fine mese. I commercianti di Cosenza affermano di non aver mai ricevuto richieste estorsive ma sono consapevoli che tutti insieme è possibile sfidare il crimine. Quando la squadra della Federazione delle associazioni antiracket italiane (Fai), questa mattina, ha fatto capolino nei negozi della città dei Bruzi è stata accolta tra visi un po’ sorpresi, all`inizio, che si sono trasformati poi in sguardi di soddisfazione.
Anche se il cielo minacciava l’arrivo della pioggia, la passeggiata antiracket, organizzata nell`ambito dell`evento nazionale “Cento strade. Natale Antiracket 2012”, (progetto Pon sicurezza “consumo critico”), ha raggiunto la sua meta: incontrare i titolari degli esercizi commerciali e convincerli a costituire al più presto un’associazione antiracket a Cosenza. Assenti, causa influenza, il commissario straordinario antiracket, il prefetto Elisabetta Belgiorno, e il presidente della Fai, Tano Grasso.
A guidare la marcia contro il racket il prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro; i rappresentanti nazionali Fai, Maria Teresa Morano e Armando Caputo; il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto; i rappresentanti delle forze dell’ordine; il testimone di giustizia di Lamezia, Rocco Mangiardi; alcuni commercianti lametini che hanno denunciato le estorsioni, e il presidente dell’associazione antiracket di Amantea, Orazio Mannarino.
Da piazza Bilotti fino a piazza Kennedy gente comune e istituzioni hanno cercato di squarciare il velo di omertà e paura e tentare di indebolire il potere della ’ndrangheta. I negozianti hanno ricevuto una “visita speciale” che si è trasformata anche in uno scambio di idee e nell`individuazione di possibili strade da intraprendere.
Per alcuni commercianti “Cosenza rimane, comunque, un’isola felice rispetto ad altre realtà calabresi”. Ma il prefetto Cannizzaro ha esortato a fare rete perché “si può sempre migliorare. E bisogna partire dal basso”. Da qui l’importanza di costituire un’associazione. “In questo modo – ha detto Maria Teresa Morano – ognuno di voi sa a chi rivolgersi. Il modello di successo è quello nel quale gli imprenditori si mettono insieme da soli”. La Morano, che si è rivolta ai commercianti cosentini da “collega” (“i miei genitori avevano un negozio”), li ha esortati a sostenere la costituzione dell’associazione per “evitare di sentirsi soli nel caso in cui sorga qualche problema”. L’invito alla collaborazione e all’unione, espresso sia dal prefetto che dal sindaco, è stato ben recepito, in particolare, da una commerciante che ha compreso l’esigenza di condividere anche le paure e di costituire al più presto un’associazione antiracket. Perché – come ha detto più volte il prefetto ai commercianti – “bisogna essere pronti”.

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