REGGIO CALABRIA C`è un nome nuovo e inatteso nelle primarie che sceglieranno i candidati del Pd per le prossime elezioni. I democrat, in Calabria, schierano il presidente del partito: Rosy Bindi. Proprio uno dei dirigenti che, nelle intenzioni di Matteo Renzi, avrebbero dovuto essere rottamati. E non è un caso che la candidatura arrivi proprio nella regione che – essendo risultata la più bersaniana d`Italia – il concetto di rottamazione lo aveva respinto con percentuali bulgare.
L`ufficializzazione della candidatura è arrivata nel pomeriggio, con una dichiarazione del commissario regionale del partito, Alfredo D`Attorre, che ha espresso «soddisfazione per la decisione di Rosy Bindi di candidarsi alle primarie in Calabria, fronte più esposto del Sud, e in una provincia, quella reggina, in cui la lotta contro la criminalità è decisiva per ristabilire la legalità e con essa lo sviluppo. Il suo impegno in Calabria rafforzerà il lavoro di ricostruzione che il Pd calabrese sta portando avanti e segna anche un ulteriore elemento della forte attenzione che il gruppo dirigente del partito rivolge a questa terra».
La Bindi ha detto che considera «un onore la richiesta del partito di candidarmi alle primarie in Calabria. Un luogo simbolico per tutto il Paese per l`affermazione di un modello di sviluppo sostenibile fondato sul primato del lavoro. Come presidente dell`Assemblea nazionale del Pd la mia candidatura a Reggio Calabria è la dimostrazione che il rilancio del Mezzogiorno e il nostro impegno per la legalità sono una battaglia nazionale di tutto il Pd».
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