REGGIO CALABRIA Il termine “manovra” porta con sé un che di complicato, come di un qualcosa da realizzare al termine di lunghi sforzi. Niente di tutto questo in consiglio regionale, che ha approvato il Collegato alla manovra finanziaria 2013 senza troppe discussioni in aula, a parte un durissimo scontro sulla sanità a proposito di un emendamento presentato dal consigliere Nazzareno Salerno.
Licenziata dalla II commissione Bilancio, nella finanziaria regionale spiccano soprattutto le nuove disposizioni in ordine all`adeguamento dei livelli di spesa, come previsto dalla spending review del governo nazionale. Ridotti del 30% i gettoni di presenza, le indennità, i compensi per la partecipazione a comitati, commissioni ed altri organi collegiali. La spesa annua per gli incarichi di studio, consulenze, prestazione d`opera professionale a soggetti esterni, sarà ridotta dell`80% rispetto al 2009. Anche le spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza subiscono una riduzione dell`80%, rispetto alla spesa 2009. Altri tagli sono previsti per le locazioni passive, ridotte del 15% rispetto all`anno 2012. Per contenere i costi di funzionamento delle proprie strutture, è stato deciso un risparmio netto del 20% delle spese rispetto all`anno 2011. Gli enti sub-regionali dovranno adeguare i propri statuti per assicurare che gli organi di vigilanza e di indirizzo siano costituiti in forma monocratica, da un revisore effettivo e da uno supplente. Anche la Commissione regionale per l`emersione del lavoro irregolare è tenuta al rispetto delle seguenti disposizioni: la spesa annua per incarichi di studio, di consulenza e prestazione d`opera professionale a soggetti esterni deve essere ridotta del 80% rispetto a quella sostenuta nell`anno 2009.
CANONE AREE MARITTIME L’approvazione finale del Collegato ha determinato anche l’annullamento di una norma fortemente contestata negli ultimi giorni. È stato infatti abrogato l’aumento del 300% del canone per la concessione demaniale per le aree marittime a uso turistico.
ENTI La manovra finanziaria comporta interventi di razionalizzazione anche per gli organi degli Enti parco, di Fincalabra spa, per le società “in house” e per le società controllate direttamente e indirettamente dalla Regione. Saranno ridotte dell`80% le spese per missioni e del 50% le spese per la formazione, rispetto all`anno 2009. Il Collegato 2013 permette inoltre alla Regione Calabria di definire con specifico atto convenzionale l’affidamento all`Agenzia delle entrate l’attività di recupero sull`evasione dei tributi regionali.
Nuove disposizioni sono previste anche per l`accesso alla qualifica di dirigente, che avverrà mediante corso-concorso selettivo di formazione per titoli ed esami di durata non superiore a 24 mesi, al quale possono essere ammessi, con le modalità stabilite con regolamento emanato dalla giunta regionale, soggetti muniti di laurea nonché di uno dei seguenti titoli: laurea specialistica, diploma di specializzazione, dottorato di ricerca, o altro titolo postuniversitario rilasciato da istituti universitari italiani o stranieri, oppure da istituzioni primarie formative pubbliche o private.
IL POR Per quanto riguarda la chiusura finanziaria del Por Calabria 2000-2006, i dipartimenti regionali provvederanno, entro 20 giorni dall`entrata in vigore della legge, al riaccertamento dei residui passivi da eliminare in riferimento alle operazioni completate entro il 30 settembre 2012 e alle operazioni nuove finanziate con le risorse liberate correlate al Por Calabria 2000-2006. Infine, il risparmio pubblico derivante dalla riduzione del disavanzo della Sanità per l`anno 2012 – che trova copertura nel 2013 con le manovre fiscali regionali già attuate attraverso l`incremento nella misura massima dell`Irpef e dell`Irap – è destinato al finanziamento del maggior fabbisogno di spesa esistente nel settore delle politiche socio-assistenziali e sanitarie, nel settore del trasporto pubblico locale e per l`adozione di misure di lotta alla disoccupazione e di sostegno al reddito.
L’INTERVENTO DI MANCINI «L`amministrazione Scopelliti ha individuato come sfida qualificante quella di approvare prima della fine dell`anno, nel rispetto dei termini previsti dalla legge, i provvedimenti relativi al bilancio», ha detto l’assessore al ramo Giacomo Mancini. «Quest`anno – ha aggiunto – la sfida è stata ancora più complessa e complicata, anche a causa dei provvedimenti previsti dalla spending review, che hanno anche prodotto un taglio delle spese della giunta pari al 79%». Mancini ritiene comunque soddisfacente il lavoro portato avanti dall’esecutivo regionale. «Un’azione – ha specificato – che colloca la Calabria tra le regioni virtuose. Ci è stato detto che stavamo andando troppo veloci ma la commissione competente ha avuto modo di analizzare il testo anche considerando che il termine fissato dal legislatore nazionale al 23 dicembre».
LE OBIEZIONI DI CENSORE L’ultima considerazione di Mancini non trova invece d’accordo Bruno Censore, per il quale quello approvato dal Consiglio è un bilancio realizzato «in tempi stringati, senza concertazione né confronto. Non c’è stata la possibilità di ragionare». Secondo il consigliere democrat la giunta Scopelliti ha voluto «dare più importanza ai tempi rispetto ai contenuti, che sono diventati marginali. Siamo consapevoli che non si possa dare risposte positive a tutti i bisogni, ma la politica deve fare scelte improntate a serietà e solidarietà. Questo bilancio attiva invece un procedimento pericoloso, perché si ipoteca il futuro della regione». Secondo Salvatore Pacenza (Pdl), invece, «non era possibile percorrere alcuna strada diversa rispetto a quella tracciata» dal Collegato alla manovra 2013.
LA RELAZIONE DI IMBALZANO Improntata al realismo la relazione sul Collegato di Candeloro Imbalzano. Il presidente della II commissione Bilancio ha infatti ammesso quanto la coperta sia corta: «Sono circa 700 i milioni di euro disponibili e devono essere sufficienti almeno in questa fase». Malgrado le difficoltà, però, «la giunta regionale ha fatto scelte difficili e coraggiose, operando un severo e drastico abbattimento di tutti gli sprechi possibili, con percentuali fino all’80%». «Lo sforzo – ha detto ancora Imbalzano – è stato orientato anzitutto a garantire gli stipendi a tutto l’apparato regionale e sub regionale, per ovviare a possibili fenomeni di esplosione sociale».
x
x