Callipo rifiuta la proposta di Zavettieri: «Non mi candido al Senato»
LAMEZIA TERME Andranno da soli contro tutti e tutto. I Riformisti Italiani di Saverio Zavettieri e Stefania Craxi si preparano alla battaglia per superare le forche caudine rappresentate dalle soglie…

LAMEZIA TERME Andranno da soli contro tutti e tutto. I Riformisti Italiani di Saverio Zavettieri e Stefania Craxi si preparano alla battaglia per superare le forche caudine rappresentate dalle soglie di sbarramento del Porcellum. Con quest`ultima che attacca: «Non siamo apparentati con nessuno. Faremo da soli la nostra battaglia. Abbiamo iniziato la raccolta delle firme: se troveremo il coraggio e l`appoggio di tante donne e uomini liberi ci presenteremo alle elezioni con la mia candidatura a premier». Le riforme che servono? «Sono la revisione della Costituzione e il riordinamento amministrativo dello Stato. Non sarà Bersani a eliminare le Province e a ridurre la burocrazia. Non sarà Berlusconi a mantenere l`Italia in posizione di prestigio in Europa, né potrà tener fede alle menzogne di miracoli economici impossibili. Né sarà Monti con la sua lista di professori in cattedra a salvare l`Italia dopo la sciagurata rinuncia alla lista unica che forse sarebbe stata vincente».
In Calabria dovrebbe essere proprio lei, la figlia di Bettino Craxi, a guidare la lista alla Camera. Al secondo posto il giovane Giampaolo Catanzariti, coordinatore regionale del movimento. E poi ancora altre personalità del mondo della cultura e accademico come la docente dell`Unical Delly Fabiano.
Ma è al Senato che i Riformisti Italiani sperano (o meglio, speravano) di mettere a segno un colpo a sorpresa. Zavettieri in queste ore è in pressing su Pippo Callipo per fargli accettare il ruolo di capolista per Palazzo Madama. All`imprenditore vibonese (candidatosi nel 2010 alla presidenza della Regione con Italia dei valori) e già presidente di Confindustria Calabria, l`ex assessore regionale della giunta Chiaravalloti ha dato carta bianca ovvero a lui ha garantito ampia autonomia sia nella conduzione della campagna elettorale che per quanto concerne la proposta politica da illustrare ai calabresi. La proposta, tuttavia, è stata rispedita al mittente: «Ringrazio i Riformisti Italiani per l`offerta che mi è stata formulata – commenta Callipo – ma non sono interessato a nessuna candidatura. Il mio impegno è quello di continuare a lavorare per le mie aziende per assicurare un futuro alla mia famiglia e a quelle delle 380 persone che lavorano nel mio gruppo. Non ho alcun tipo di intenzione ad andare a Roma a sedere al fianco di personaggi che sono in politica da oltre trent`anni».
In ogni caso, c`è da dire che assieme al nome di Callipo circola con insistenza anche quello dell`inviato del Tgr Calabria Pietro Melia. Zavettieri ha di lui una grossa stima e adesso vorrebbe coinvolgerlo nell`attività di questo movimento politico. Movimento a cui i big del Pdl Denis Verdini e Angelino Alfano hanno negato l`apparentamento. «Non potevamo fare per un`altra volta – commenta l`ex assessore regionale alla Cultura – i portatori di sangue senza avere un riconoscimento». Ciò che la Craxi e Zavettieri chiedevano ai vertici del Pdl era un “diritto di tribuna”. Che, tradotto in termini di poltrone, significava un seggio blindato alla Camera e un altro al Senato. Verdini (delegato del Cavaliere alle trattative elettorali) si è opposto alla richiesta motivandola col fatto che gli spazi sono davvero ridotti, ancor di più se il centrosinistra dovesse prevalere in entrambi i rami del Parlamento.