Alla sbarra la cosca di Soverato
Con tre patteggiamenti e 31 rinvii a giudizio si è conclusa l`udienza preliminare nei confronti degli imputati nell`inchiesta “Show down” coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dai carabinieri…

Con tre patteggiamenti e 31 rinvii a giudizio si è conclusa l`udienza preliminare nei confronti degli imputati nell`inchiesta “Show down” coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dai carabinieri contro presunti appartenenti alla cosca Sia-Procopio-Tripodi attiva nell`area del Soveratese. A patteggiare la pena sono stati Vittorio Sia (un anno di reclusione), Antonio Conca (10 mesi) e Francesco Paparo (9 mesi). Altre dieci persone avevano già chiesto, nella precedente udienza davanti al gup di Catanzaro Assunta Maiore, di essere giudicati con il rito abbreviato. Tra loro Vincenzo Alcaro, di 47 anni, brigadiere dei carabinieri in servizio al reparto operativo di Catanzaro, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Tra le persone rinviate a giudizio figura l`ex vice sindaco di Soverato Teodoro Sinopoli: secondo l’impianto accusatorio, Sinopoli avrebbe assegnato lavori pubblici ad aziende riconducibili agli uomini della cosca. I giudizi abbreviati inizieranno il 4 febbraio. Il processo per i rinviati a giudizio è stato fissato al 13 marzo. Le indagini furono avviate dopo la scomparsa di Giuseppe Todaro, avvenuta nel 2009. L`episodio scatenò la guerra che ha insanguinato il soveratese nell`ambito della cosiddetta “mafia dei boschi” che ha visto contrapporsi la cosca dei Sia-Procopio-Tripodi a quella dei Gallace-Ruga-Leuzzi. Nell`operazione “Showdown” furono anche sequestrati un villaggio turistico in costruzione a San Sostene, sulla costa ionica catanzarese, del valore di oltre 30 milioni di euro con 200 unità immobiliari. Una quota degli appartamenti era stata già oggetto di compravendita sul mercato internazionale, in particolare da parte di cittadini irlandesi.