Il congedo di Boemi dalla Sua
CATANZARO Ammontano a un miliardo, 462 milioni e 557mila euro le procedure di gara avviate e definite dalla Stazione unica appaltante della Regione nel triennio 2010-2012. È il dato fornito dal commi…

CATANZARO Ammontano a un miliardo, 462 milioni e 557mila euro le procedure di gara avviate e definite dalla Stazione unica appaltante della Regione nel triennio 2010-2012. È il dato fornito dal commissario, l`ex magistrato Salvatore Boemi, che ha incontrato i giornalisti per tracciare un bilancio della sua attività alla fine del mandato. «Si tratta – ha spiegato Boemi – di una cifra superiore a quella realizzata dai Dipartimenti regionali nel triennio precedente, pari a un miliardo 451 milioni. È stata superata così una delle preoccupazioni avvertite da alcuni Dipartimenti regionali secondo cui l`istituzione della Sua avrebbe comportato ritardi nell`espletamento delle procedure di gara. La Stazione, inoltre, ha dato immediata attuazione al principio di autofinanziamento sancito dall`articolo 10 della legge regionale 26/2007 che ha istituito la struttura e che prevedeva il contributo dell`1% dell`importo delle procedure di appalto gestite per le spese gestionali. Dai dati emerge che le spese di gestione sono state pari a un milione 44mila euro, a fronte di entrate non pervenute per la sospensione dell`articolo 10 dovuta alla situazione del Piano di rientro in sanità, di 14 milioni 630mila euro».
Per Boemi va rimarcato che «la Sua, per come era stata ideata e prevista dal legislatore, non doveva e non è costata ai calabresi un solo euro, quindi resta dimostrato che, anche in Calabria, è possibile coniugare trasparenza amministrativa e risparmio. Abbiamo agito sulle gare aggregate o centralizzate individuate come priorità dalla giunta regionale e dallo stesso Tavolo Massicci: un obiettivo positivamente conseguito attraverso la predisposizione e pubblicazione di 15 diverse gare che hanno poi consentito risparmi ed economie per 145 milioni di euro. Un risultato migliore di quello previsto dalla giunta, che era di 51 milioni e 945 mila euro». L`ex magistrato ha sottolineato il raggiungimento dei risultati realizzati da un gruppo di dipendenti che non ha mai superato le 25 unità, a fronte delle 140 previste dalla dotazione organica, senza mai utilizzare un collaboratore o consulente esterno puntando invece esclusivamente sul “gruppo di lavoro” regionale». «Abbiamo creduto nelle gare centralizzate – ha aggiunto il commissario uscente – con alcune Asp che ci hanno affiancato e altre no, dimostrando che un ritardo in qualche caso decennale se si fosse intervenuto prima avrebbe consentito di evitare la vergogna del piano di rientro. Il risultato è la dimostrazione che siamo in grado di fare fronte all`impegno del mutuo trentennale di 900 milioni di euro con un risparmio di 30 milioni l`anno. Così come siamo orgogliosi, avendo agito sull`informatizzazione della sanità e sulla trasparenza dei bilanci, di avere messo a disposizione della Regione una piattaforma telematica Suatel per la gestione delle gare».
Nella relazione annuale 2012, inviata al presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e al presidente del Comitato di sorveglianza della Sua Ubaldo Multari, il commissario ha chiesto di aprire un tavolo di lavoro perché «questa realtà amministrativa calabrese non rimanga malinconicamente una occasione sprecata o perfino perduta». Il nuovo direttore è il generale dei carabinieri Antonio Rizzo, che ha già incontrato il suo predecessore e che a giorni s`insedierà alla guida della struttura.
L`OMICIDIO FORTUGNO «A Locri, nell`allora Azienda sanitaria, le gare non si facevano o erano prorogate dal 2004 e il vicepresidente del consiglio regionale della Calabria, Franco Fortugno, ucciso nell`ottobre del 2005, che queste cose aveva denunciato, è morto anche per questo». Boemi ha poi messo in evidenza il bilancio delle attività svolte e i risultati ottenuti con le gare centralizzate o aggregate gestite dalla struttura («prima ad essere istituita in Italia») che hanno consentito risparmi ed economie notevoli. «La legge istitutiva della Sua – ha detto ancora – è stata votata da tutti, da destra a sinistra, proprio all`indomani del delitto Fortugno, e adesso è necessario che si apra un tavolo di lavoro per le residue problematiche della struttura che riguardano soprattutto le risorse umane. Ci sono, in Regione, strutture inutilmente sovradimensionate e altre come la Sua costrette a muoversi tra mille difficoltà. Non si tratta di fare megaconcorsi per il personale ma solo di concedere dei giusti incentivi alle tante professionalità che ci sono all`interno dell`ente».
«Se c`é un fallimento che mi posso addebitare – ha detto ancora Boemi – è quello di non essere riuscito a comunicare al mondo della politica che la Sua è uno strumento che non va sottovalutato».
«NON SCRIVERÒ LIBRI» «Cosa farò in futuro? Certo non scriverò libri: è pericolosissimo…», ha detto ancora l`ex magistrato durante l`incontro con i giornalisti a Catanzaro per congedarsi dall`incarico di commissario della Stazione unica appaltante. Boemi che, come ha spiegato, non tornerà a fare il magistrato essendosi lasciato decadere per assumere l`incarico di Commissario della Sua, aveva chiesto all`epoca l`autorizzazione al Csm, che l`aveva però negata. «L`organo di autogoverno della magistratura – ha aggiunto – non aveva mai adottato una decisione del genere malgrado i casi di altri colleghi che avevano assunto incarichi anche politici, arrivando al punto di sostenere che non si riteneva opportuno che un magistrato ricoprisse l`incarico di direttore generale della Sua calabrese. Il Ministero aveva invece espresso parere favorevole». «Ero Boemi – ha detto ancora l`ex magistrato – ed evidentemente avevo dato fastidio a qualcuno. C`é da dire, inoltre, che se fossi rientrato in magistratura sei mesi prima sarei diventato procuratore reggente a Reggio Calabria».