È stata confermata la condanna di primo grado a 30 anni di reclusione per Emanuele Caruso mentre per Pietro Mazzotta la pena è stata ridotta da 16 a 12 anni. È questa la sentenza dei giudici della Corte d`assise d`appello di Catanzaro per i due imputati ritenuti responsabili dell`omicidio di Cristian Galati, il giovane di 24 anni picchiato e bruciato a Curinga la notte di capodanno del 2009. Al termine della requisitoria il sostituto procuratore generale, Raffaella Sforza, aveva chiesto la conferma delle condanne di primo grado. Il 5 aprile del 2011 la Corte d`assise d`appello di Catanzaro aveva assolto Pietro Mazzotta ed aveva ridotto la pena da 30 a 15 anni di reclusione per Emanuele Caruso. Successivamente la Corte di Cassazione aveva annullato con rinvio la sentenza di secondo grado. Il secondo processo d`appello era iniziato il 23 gennaio scorso e si è concluso stamane con la sentenza. L`otto novembre del 2012 i giudici della Corte d`assise d`appello hanno confermato la condanna di primo grado a 22 anni di reclusione per una terza persona, Santino Accetta (33 anni), ritenuto responsabile del delitto. L`accusa sostiene che Galati fu ucciso per contrasti con Accetta, il quale lo avrebbe accusato di avergli bruciato l`automobile.
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