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I soldi dell’Asp in Svizzera

COSENZA «Possibile che capitali così ingenti vadano a finire in Svizzera e nessuno dica niente?». Alfredo Iorno, segretario regionale della Funzione pubblica della Cgil, parla a Cetraro davanti a una…

Pubblicato il: 13/02/2013 – 14:44
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I soldi dell’Asp in Svizzera

COSENZA «Possibile che capitali così ingenti vadano a finire in Svizzera e nessuno dica niente?». Alfredo Iorno, segretario regionale della Funzione pubblica della Cgil, parla a Cetraro davanti a una platea giunta per il convegno “La legalità per una buona sanità”. E si sofferma sulla “fuga” di capitali sanitari raccontata in uno degli ultimi numeri del Corriere della Calabria. La vicenda è il risultato di due transazioni compiute nell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza nel 2010. Due mosse finanziarie che nascono da un vecchio debito milionario dell’Asp nei confronti di alcune cliniche del Tirreno cosentino. La prima rinegoziazione fece risparmiare centinaia di migliaia di euro al servizio sanitario. La seconda, intervenuta mesi dopo e firmata dall’allora commissario straordinario dell’Asp, Franco Maria De Rose, fissò i tassi di interesse a una cifra superiore al 30%. Parte di questi soldi finisce in Svizzera, schermata da una società anonima, dopo un paio di passaggi finanziari che rendono impossibile sapere chi riscuota quelle somme. Si tratta di circa nove milioni di euro: partono da una delle sanità più disastrate d`Italia e concludono il loro percorso a Rovederedo, dopo una rimodulazione del piano dei pagamenti non proprio conveniente per le tasche dei calabresi. Su questo aspetto si è soffermata la relazione di Alfredo Iorno, che ha chiamato in causa anche un’altra pratica contestata dalla Cgil, e cioè il mantenimento in servizio di consulenti esterni – assunti con il cosiddetto contratto 15 septies – nelle Asp calabresi (la pratica è in uso sia a Cosenza che a Reggio Calabria), nonostante il Piano di rientro non lo preveda. Due spunti offerti anche ai livelli nazionali della Cgil. «Sono punti critici nella gestione della sanità calabrese – ha detto il segretario della Fp – sui quali non si può tacere».

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