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Domani i funerali di Ciccio De Marco

Si terranno domani mattina alle dieci i funerali di Ciccio De Marco. La sua salma sarà tumulata nel cimitero di Pedace come da lui espressamente richiesto alla figlia Marina. Ciccio De Marco si era s…

Pubblicato il: 18/02/2013 – 11:51
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Domani i funerali di Ciccio De Marco

Si terranno domani mattina alle dieci i funerali di Ciccio De Marco. La sua salma sarà tumulata nel cimitero di Pedace come da lui espressamente richiesto alla figlia Marina.
Ciccio De Marco si era spento lo scorso giovedì a Milano, dove ha vissuto per molti anni con la moglie Gisa, scomparsa lo scorso anno. Poeta e autore di teatro, Ciccio De Marco aveva seguito le orme del padre Michele, in arte Ciardullo, con una produzione ricca e di grande successo.
Anche Mario Occhiuto ha voluto ricordare la figura del poeta peritese. «Ci ha lasciati un grande testimone del secolo scorso, uno degli ultimi rappresentanti della poesia dialettale della Calabria che fu custode di una cosentinità da continuare a tramandare attraverso i suoi scritti e nel ricordo di un`esistenza intensa».
«Ciccio De Marco, figlio dell`indimenticabile Ciardullo – ha aggiunto il sindaco di Cosenza – è stato narratore in versi delle nostre radici e della nostra lingua. Il Comune di Cosenza non mancherà di rendergli omaggio con iniziative culturali a lui intitolate».?Ciccio De Marco era nato a Perito, una frazione di Pedace, in provincia di Cosenza, nel 1917. Si era poi trasferito a Milano dove era un instancabile animatore della comunità calabrese soprattutto per quanto riguardava gli appuntamenti culturali. Tornava però spesso in Calabria, soprattutto d’estate, prima a Pedace, poi a Cosenza e sul Tirreno, partecipando sempre alle serate di poesia a cui veniva invitato spessissimo. Regalando sempre a chi partecipava una lettura dei suoi versi, mai banale, sempre accompagnata da deliziosi intermezzi in puro dialetto presilano che rendevano l’evento indimenticabile.?La sua era un’ironia tagliente, spietata, ma animata da un calore umano figlio di uno spirito sentitamente popolare. Perché la sua era una poesia di popolo e per il popolo. E così anche il suo teatro. Ci lascia una galleria di personaggi straordinari, fra i quali è possibile riconoscere tutti i vizi e le virtù dei calabresi.?Fra le sue opere più celebri ricordiamo “Mio caro patre, ovvero l’epistolario di Rosarbino” del 1964, la raccolta di poesie “Suonni”, i lavori teatrali “Fegato gruppo C” e “A criatura”, da decenni nel cartellone di tutte le filodrammatiche della provincia di Cosenza dove le sue commedie vengono rappresentate ancora molto spesso.

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