Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 22:32
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Scoperta la truffa delle “alghe silane”

Integratori alimentari realizzati con alghe nutrite con gli scarti di lavorazione dell’industria casearia della Sila cosentina. Il piccolo paese di Mongrassano avrebbe dovuto essere l`epicentro di qu…

Pubblicato il: 18/02/2013 – 15:50
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Scoperta la truffa delle “alghe silane”

Integratori alimentari realizzati con alghe nutrite con gli scarti di lavorazione dell’industria casearia della Sila cosentina. Il piccolo paese di Mongrassano avrebbe dovuto essere l`epicentro di questa nuova filiera industriale. Il condizionale, purtroppo, è obbligatorio. Infatti, quando i militari della Guardia di finanza sono entrati nello stabilimento, i macchinari e le attrezzature di laboratorio sono risultati inattivi e in molti casi privi di qualsiasi residuo di utilizzo, alcuni ancora imballati o scollegati dalla rete elettrica e idrica. Di alghe, insomma, non v`era traccia, anzi il capannone che documentalmente sarebbe stato la sede di intensi e complessi studi scientifici, nonché di innovativi e tecnologicamente avanzati processi produttivi, è stato trovato parzialmente incompleto e in condizioni di evidente abbandono.
Questa mattina le fiamme gialle del nucleo tributario di Catanzaro sono tornate a Mongrassano, questa volta però con un provvedimento firmato dal gip di Cosenza per apporre i sigilli alla struttura. Il sequestro scaturisce da una complessa attività d’indagine, che si è conclusa con la scoperta e la denuncia della frode ai danni dell’Unione europea e dello Stato, perpetrata, in concorso con altri, dagli amministratori della società “Mediterranea ricerca & sviluppo srl” con sede in Mongrassano, risultata beneficiaria di un contributo pubblico complessivamente pari ad euro 10.328.509,34 (di cui circa 5 milioni già erogati). Due persone sono indagate per truffa aggravata, falso ideologico e falso materiale.
In particolare, a destare i sospetti iniziali è stata la documentazione fatta pervenire dall’impresa alla banca concessionaria, in cui sono stati rinvenuti diversi atti rivelatisi materialmente o ideologicamente falsi, con specifico riguardo, soprattutto, all’effettivo sostenimento di notevoli oneri di spesa (rivelatisi, all’esito delle indagini, in tutto o in parte inesistenti), inerenti il “programma di sviluppo precompetitivo”, teso a studiare le modalità tecnico-scientifiche di realizzazione del progetto finanziato.
Inoltre, è stato constatato che, contrariamente a quanto documentato dalla società, diversi collaboratori della “Mediterranea ricerca & sviluppo srl” (che sulla carta avrebbero dovuto partecipare al programma scientifico oggetto di finanziamento pubblico), non avevano affatto partecipato all’attività di ricerca o avevano svolto mansioni totalmente diverse o, in alcuni casi, vi avevano preso parte in modo assolutamente marginale, percependo compensi di gran lunga inferiori a quelli contabilizzati ai fini della percezione del contributo pubblico.

Argomenti
Categorie collegate

x

x