Il paradiso delle targarughe
«C`è un angolo di Calabria che nasconde un tesoro. Un tratto di costa in provincia di Reggio Calabria, dove a far notizia non sono `ndrangheta, abusivismo o traffici illegali ma un piccolo miracolo n…

«C`è un angolo di Calabria che nasconde un tesoro. Un tratto di costa in provincia di Reggio Calabria, dove a far notizia non sono `ndrangheta, abusivismo o traffici illegali ma un piccolo miracolo naturalistico»: è l`altra Calabria raccontata da Alessia Manfredi su Repubblica.it. La versione online del quotidiano di Largo Fochetti parla del progetto Tartacare dell`Unical, che ha reso la nostra regione l`oasi per una delle specie più a rischio di scomparsa: le Caretta Caretta. Le femmine delle tartarughe vengono a riprodursi sul litorale ionico in provincia di Reggio Calabria, oggi la principale area di nidificazione per questo animale minacciato in tutto il Mediterraneo. Il progetto dell`ateneo di Arcavacata di Rende le monitora e aiuta i piccoli ad arrivare sicuri al mare.
«Lungo spiagge ancora selvagge, si trova la più importante area di nidificazione della tartaruga marina in Italia. Una trentina di chilometri di litorale che questa specie a forte rischio d`estinzione ha scelto come casa, sfidando incuria o semplice disinteresse. Lì nascono e lì scelgono di fare ritorno per riprodursi a distanza di 15-20 anni, affrontando caparbie viaggi di centinaia e centinaia di chilometri».
Repubblica.it allega un suggestivo video e una galleria fotografica. Geneticamente – si legge nell`interessante articolo – le tartarughe calabresi sono uniche rispetto alle altre del Mediterraneo, importanti, quindi, per la biodiversità. «Il progetto ha garantito ad oggi l`arrivo in mare di 8.500 piccoli di tartaruga», spiega alla giornalista il promotore e responsabile del progetto Antonio Mingozzi, del dipartimento di Ecologia dell`Università della Calabria. «Quanti di loro torneranno non possiamo saperlo, ma senza questo intervento neppure la metà ce l`avrebbe fatta». Una storia positiva che va oltre animalismo ed ecologia, investendo un`idea nuova di turismo consapevole: «La sfida è quella di far capire ad amministratori locali e residenti che la tartaruga può diventare una risorsa per il territorio», commenta Mingozzi. «La “costa delle tartarughe”: per il professore e i suoi collaboratori – scrive la cronista del quotidiano diretto da Ezio Mauro – sarebbe bello che questa zona diventasse nota per questa sua unicità, invece che far parlare di sé per degrado e speculazione edilizia. E che ci fosse l`impegno di tutti per proteggere questo habitat straordinario, facendone un “brand” per promuovere uno sviluppo turistico attento alla salvaguardia delle risorse naturali».