COSENZA Oggi una delegazione di amministratori locali della Presila insieme al consigliere regionale Carlo Guccione e composta dai sindaci di Spezzano Piccolo, Pedace, Serra Pedace, Casole Bruzio, Trenta e Celico si è recata presso la struttura sanitaria di proprietà dell`Asp di Cosenza sita in Casole Bruzio costruita negli anni `90 e completata agli inizi degli anni 2000 e ad oggi ancora non utilizzata e oggetto, in passato, di numerosi atti vandalici che hanno prodotto ingenti danni alla struttura stessa. Sono ventuno le strutture costruite con i fondi dell`ex articolo 20 della legge 67/88 in Provincia di Cosenza delle quali diciotto, adibite a Casa famiglia, Rsa, alloggi protetti e comunità terapeutiche, attualmente inutilizzate.
«Questo patrimonio – si legge in una nota del consigliere regionale del Pd Guccione – è costato ai calabresi oltre 13 miloni di euro senza che le strutture programmate e realizzate entrassero mai in funzione con la beffa che per poterle riutilizzare, dopo le devastazioni subite dagli atti vandalici, ora vanno utilizzate ulteriori risorse economiche. Il paradosso della struttura di Casole Bruzio, in particolare, è che all`interno dello stesso Comune ed in un altro edificio di proprietà comunale opera una struttura poli-specialistica in soli 200 metri quadrati e che ha ventiduemila accessi all`anno per prestazioni sanitarie come cardiologia, diabetologia, ortopedia, oculistica, chirurgia generale, sala prelievo. Gli spazi sono angusti e i cittadini non possono usufruire pienamente dei servizi sanitari per ovvi problemi di logistica mentre si è fatta marcire una struttura di oltre seicento metri quadrati che darebbe la possibilità di una sistemazione più adeguata per i medici, gli operatori sanitari e per gli oltre ventiduemila cittadini che in un anno hanno usufruito ed usufruiscono dai servizi sanitari offerti dal polo specialistico di Casole Bruzio».
«Inoltre, con l`ampliamento dei servizi sanitari territoriali – conclude Guccione – si andrebbero a soddisfare le esigenze di oltre trentamila abitanti che oggi sono costretti a dover raggiungere la città capoluogo intasando ulteriormente l`Ospedale Hub di Cosenza. È necessario che l`Asp di Cosenza si attivi affinché si renda possibile il trasferimento del polo specialistico di Casole Bruzio nella struttura oggi abbandonata dopo averla resa agibile per poter realizzare un Centro territoriale sanitario che possa offrire servizi sanitari altamente qualificati in luoghi consoni ed adeguati. Nei prossimi giorni chiederemo al direttore Scarpelli, attraverso un apposito incontro, di porre fine a questo sperpero di risorse pubbliche e al riutilizzo di tutte queste strutture oggi abbandonate e in disuso per migliorare l`offerta sanitaria territoriale a Casole Bruzio e nell`intera provincia di Cosenza».
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