«Legge antisismica Il software non funziona»
COSENZA «Non si può far finta di collaborare da un lato e poi essere sordi dall`altro». Menotti Imbrogno, presidente dell`Ordine degli ingegneri di Cosenza, sintetizza in una sola frase il rapporto d…

COSENZA «Non si può far finta di collaborare da un lato e poi essere sordi dall`altro». Menotti Imbrogno, presidente dell`Ordine degli ingegneri di Cosenza, sintetizza in una sola frase il rapporto difficile tra i professionisti calabresi e la Regione. Architetti e ingegneri siedono, assieme ai dirigenti, al tavolo tecnico che sta pianificando tutti gli atti per rendere operativa la legge antisismica. Ma, da mesi, qualcosa non va. E adesso sono scesi in campo anche i consigli nazionali degli Ordini: per richiamare l`attenzione della giunta regionale su alcuni aspetti delle procedure. Si sono rivolti, oltre che al governatore Scopelliti, anche al ministero per le Infrastrutture, al Consiglio superiore dei lavori pubblici e al Garante della concorrenza e del mercato. Perché? Per eliminare «le “distorsioni” prodotte dalla legge regionale, anche attraverso una specifica audizione dei loro rappresentanti».
L’indice è puntato sulla procedura automatizzata (denominata Sierc), «che – secondo una nota diffusa dagli Ordini – non semplifica il processo ma, anzi, lo appesantisce con azioni complesse ed oscure costringendo il progettista a inserire dati che hanno una specificità e un formato diverso da quello che ha utilizzato nel processo progettuale, determinando in questo modo una potenziale causa di errore che può portare alla bocciatura di un progetto che, invece, è corretto».
Vediamo nel dettaglio. L`iter della nuova legge antisismica è partito tre anni fa ed è una piccola rivoluzione: prima della nuova norma, i progetti venivano controllati a campione. Al vaglio era sottoposto circa il 3% delle nuove costruzioni: troppo poco, in una regione in cui il rischio idrogeologico è elevatissimo. L`idea della giunta Loiero venne proseguita dall`attuale maggioranza. Con qualche differenza rispetto a quello che accade nelle altre regioni. Primo: tutti hanno acquistato un software (Sierc, appunto), che permette la trasmissione telematica dei dati, «ma solo la Calabria – spiega Imbrogno – ha comprato anche la parte del sistema che realizza i calcoli sulle strutture. Strano, ma per noi andava bene, purché funzionasse. E invece non funziona». Secondo gli ingegneri, le “falle” sono molte e rischiano di produrre qualche problema. «Ci sono alcune strutture che il sistema affronta con uno schema diverso da quello ottimale: il risultato dà valori sbagliati». Davanti a questa obiezione, alla Regione hanno risposto «che Sierc non boccia e non promuove i progetti, ma segnala possibili anomalie che possono essere chiarite in seguito». A Imbrogno è sembrata «l`ammissione che qualcosa non funziona. E, se non funziona, potrebbe far passare anche progetti che sono sbagliati senza segnalare nessun errore. Cosa succederebbe in quel caso?».
È un dubbio che architetti e ingegneri hanno portato ai tavoli istituzionali, senza ricevere le risposte attese. E «senza risposta sono state anche le altre numerose considerazioni inviate dagli Ordini per migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi offerti dagli uffici regionali. I presidenti degli Ordini degli architetti e degli ingegneri calabresi, visto che a tutt’oggi nessuna risposta è stata data a riscontro alle molteplici richieste presentate, in analogia all’azione intrapresa dai Consigli nazionali, hanno inviato una richiesta di audizione al direttore generale dell’Assessorato ai Lavori pubblici, interrompendo fino a quella data la collaborazione e la partecipazione ai lavori del tavolo tecnico regionale». È l`ennesima puntata di uno scontro sulla sicurezza che minaccia di salire di livello.