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Acque agitate tra i futuri prof calabresi

RENDE Anche gli studenti del Tirocinio di formazione attiva (Tfa) dell`Unical si muovono contro la possibile sanatoria pensata dal ministero dell`Istruzione. Una polemica nazionale che si riverbera s…

Pubblicato il: 17/03/2013 – 7:36
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Acque agitate tra i futuri prof calabresi

RENDE Anche gli studenti del Tirocinio di formazione attiva (Tfa) dell`Unical si muovono contro la possibile sanatoria pensata dal ministero dell`Istruzione. Una polemica nazionale che si riverbera sugli studenti calabresi di quella che, un tempo, si chiamava Ssis (Scuola di specializzazione all`insegnamento secondario, chiuse nel 2009). Il pomo della discordia è una decisione in itinere: il ministro Francesco Profumo si appresta a istituire il Tfa speciale, con un decreto che prevede l’ammissione a nuovi corsi abilitanti per tutti coloro che, a partire dal 1999 e fino al 2011, possono vantare un servizio di tre anni di supplenze, da un minimo di 180 giorni l’uno. Un passo che, ovviamente, vedrebbe allargarsi la platea dei possibili pretendenti a un posto di lavoro nel prossimo concorsone per l`accesso all`insegnamento. Un colpo di spugna, secondo gli studenti, che, a pochi mesi di distanza dalla pubblicazione delle graduatorie, vanifica di fatto gli esiti del concorso per il Tfa ordinario. E con essi gli sforzi dei circa 20mila aspiranti insegnanti, che per guadagnarsi l’accesso ai corsi avevano dovuto sostenere ben tre esami. L`eco del malcontento è arrivato anche tra i cubi di Arcavacata, che ospitano i corsi di 470 aspiranti prof. Le firme raccolte fino a ora sono più di 250. Allegate a un appello che gli studenti rivolgono al rettore dell`ateneo, Giovanni Latorre, al Senato accademico e a tutti i docenti dell`Unical. Una semplice richiesta: quella di «prendere posizione sulla questione», unendosi «ai loro colleghi docenti delle altre università italiane, sottoscrivendo e facendo sottoscrivere l`appello promosso dall`Associazione docenti italiani (Adi) contro il Tfa speciale».
Poche parole – ma chiarissime – da parte di chi, oltre a superare una selezione rigorosa, ha anche versato 2.300 euro in un`unica soluzione per garantirsi l`accesso ai corsi.
Che sono partiti, seppure con qualche disagio e alcune piccole anomalie. La prima: i tirocinii si definiscono attivi perché gli studenti dovranno fare esperienza in una scuola. L`Unical ha selezionato una serie di istituti, ma questo elenco non è ancora disponibile. Così i tutor hanno, in sostanza, chiesto ai tirocinanti di fare da sé. Alcuni si sono attivati; altri si chiedono se non fosse lecito aspettarsi qualcosa in più, viste le spese affrontate finora. L`ateneo ha, infatti, incassato – grazie alle iscrizioni – più di un milione di euro. E, nonostante tutto, ha chiesto agli studenti (e futuri docenti) un investimento ulteriore per acquistare i testi. È questa la seconda anomalia. Si tratta di “soli” 70 euro. Ma la richiesta suona beffarda per chi ha appena staccato un maxi-assegno. (0020)

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