Appena eletto segretario d`aula della Camera e già nei guai per un inchiesta della Procura di Roma. Il parlamentare di Scelta civica Ferdinando Adornato, secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, è indagato per truffa aggravata con riferimento ai conti di Liberal, il quotidiano che oggi cessa le pubblicazioni anche nella sua veste on line. Il deputato, nato a Polistena 59 anni fa, ha detto ai cronisti del Fatto di non avere nulla a che fare con Liberal. Ma i documenti citati dalla testata diretta da Antonio Padellaro sembrano dire il contrario. La testata del sito web recita «cronache di Liberal di Ferdinando Adornato» e il deputato risulta anche amministratore unico della “Servizi multimediali piccola società cooperativa”, azionista con il 51,17% delle Edizioni de l`Indipendente, editore di Liberal.
Gli accertamenti della guardia di finanza sui fondi ricevuti dalla testata sono partiti circa un anno fa, per verificare la congruità del contributo ottenuto da Liberal. E nel 2012 erano già emerse irregolarità, ma il dipartimento Editoria della Presidenza del Consiglio aveva ugualmente erogato 1,6 milioni di euro perché le verifiche non si erano ancora concluse. Con l`inchiesta in corso, è difficile che Liberal possa ricevere nuovi contributi. E l`unica possibilità che resta per poter pagare i quindici dipendenti (la società andrà in liquidazione ad aprile) è quella di vendere la testata. Sempre il Fatto, parla di un interessamento all`acquisto da parte di Piero Sansonetti, direttore di Calabria Ora.
Per il deputato di Polistena c`è un altro problema. Riguarda i contributi (circa 163mila euro) ottenuti da Risk, rivista che si occupa di geopolitica e difesa. La finanza ha segnalato all`Agcom, l`autorità che vigila sulle comunicazioni, che dietro Risk c`è sempre Adornato. Che, dunque, avrebbe ricevuto contributi tramite due società diverse. Le redazioni sono nello stesso stabile, a un piano di distanza, e alcuni redattori lavorano per entrambe. Adornato sostiene di non avere nulla a che fare né con Risk né con Liberal. Ma le indagini continuano. (0020)
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