CATANZARO Interrogazione parlamentare dei deputati calabresi Cinque Stelle sull`invaso dell`Alaco (Vibo Valentia), per verificare se va chiuso. Depositato stamani, l`atto, d`iniziativa di Dalila Nesci, è firmato anche da Paolo Parentela, Federica Dieni e Sebastiano Barbanti. Grazie a un impegno collettivo insieme alle associazioni e ai comitati del territorio, nel testo è ricostruita la storia dell`opera, che rifornisce 88 comuni del Catanzarese e Vibonese, in tutto circa 400 mila persone. Il lago fu sequestrato dalla Procura di Vibo Valentia, col sospetto di avvelenamento, tornato nei mesi scorsi con il caso del benzene nei prelievi dell`Arpacal, che poi fornì la sua giustificazione. «L`odierno atto ispettivo serve per avere certezze – sottolinea la deputata Dieni – visto che finora sono stati dati elementi inesatti e contraddittori, con un pessimo esempio di prontezza e coordinamento istituzionale».
Nell`interrogazione, i deputati calabresi Cinque Stelle chiedono al presidente del Consiglio e ai ministri della Sanità, della Giustizia e dell`Ambiente «se non ritengano necessari interventi per la chiusura dell`invaso, in attesa delle verifiche circa i sedimenti e previa predisposizione, secondo competenze, di un piano per un diverso approvvigionamento idrico dei comuni finora serviti».
I deputati Cinque Stelle sanno, come le associazioni, che una chiusura immediata dell`invaso sarebbe problematica. Per questo, apprezzando il lavoro del prefetto di Vibo Valentia Michele Di Bari – «subito operativo nel fronteggiare lo scollamento istituzionale degli anni passati e nel pretendere le analisi dei sedimenti», commenta Nesci – i deputati Cinque Stelle chiedono che, nell`attuale incertezza sulla potabilità dell`acqua, si verifichi a tutti i livelli un`ipotesi di chiusura, predisponendo all`occorrenza l`alternativa. Nell`interrogazione, i deputati Cinque Stelle hanno ripercorso i passaggi amministrativi dell`invaso dell`Alaco, per Barbanti «il simbolo dell`intreccio politico-mafioso che ama brutalizzare la Calabria e i suoi cittadini».
Inoltre, nell`atto compare una memoria sulle mancate risposte alle precedenti interrogazioni e in sintesi figurano le inchieste della magistratura legate agli organismi di gestione, da cui, «stando alle ipotesi di reato, emerge – dicono i Cinque Stelle – un quadro sconfortante riguardo ai rapporti fra politica e pubblica amministrazione, al solito a danno dei cittadini».
«Il tema dell`acqua è centrale – conclude il deputato Parentela – nell`attività politica del Movimento. Stiano attenti gli speculatori, perché da qui in avanti controlleremo e pubblicheremo tutto, vigilando su ogni intervento istituzionale, pretendendo risposte definitive e imponendo un altro sistema sulla gestione dell`acqua, bene comune». (0030)
x
x