CATANZARO Una nutrita delegazione della Cgil calabrese ha avuto l`opportunità di partecipare ai lavori del Social forum mondiale che si è tenuto a Tunisi. «Abbiamo assistito – è scritto in una nota della Cgil – ad un evento straordinario, dai tanti colori che arricchiscono e rendono meraviglioso il nostro mondo, dalle tante e diverse culture ed esperienze che hanno manifestato, discusso, dialogato tra loro attorno ad una comune parola d`ordine: dignità. Dignità nel lavoro, nel rispetto delle differenze, dignità nella vita. Se si guarda ai problemi del mondo del lavoro, solo come a una questione nazionale, non si comprende che chi ostacola la crescita umana, il riscatto, il benessere e i diritti dei lavoratori si muove con la stessa logica, con gli stessi strumenti e metodi in Italia come in Europa, in America Latina, in Africa e nel resto del pianeta. C`è un attacco diffuso al mondo del lavoro, al futuro e ai giovani, e al sistema della rappresentanza, di cui i sindacati e i movimenti presenti a Tunisi hanno discusso per costruire strategie edazioni comuni». «Infatti – prosegue la nota – è stata proposta la creazione di un forum tematico sindacale mondiale, al fine di rendere la dimensione del lavoro e dei diritti protagonista della costruzione di una piattaforma globale da proporre alla società civile organizzata. Il clima di festa, di libertà e di entusiasmo che ha caratterizzato il Sfm di Tunisi, era agevolato dalla scia trainante delle rivoluzioni, la cosiddetta “Primavera Araba”, in Tunisia e in parte del mondo arabo. Un mondo che, specie per i Paesi che si affacciano al Mediterraneo, deve essere guardato con attenzione e interesse come obiettivo strategico sul quale costruire politiche per il lavoro, l`integrazione, l`accoglienza. Quello che invece è mancato nel linguaggio, e questo dovrebbe far riflettere chi continua apensare che si possono sfruttare i popoli e i lavoratori, opprimere intere comunità e alimentare le diseguaglianze, in nome del denaro, sono i colori, l`idea, il concetto di pace. Attenzione, perché il clima di rabbia, che sta contagiando i lavoratori ed i cittadini nei confronti della politica economica mondiale, delle istituzioni e dei governi, può certo sfociare in una voglia di cambiamento e di riscatto, ma non è detto che questo avvenga con metodi pacifici». «La Cgil calabrese, continuerà – conclude la nota – assieme alla Cgil nazionale a lavorare sugli obiettivi strategici che il Sfm ha stabilito, nell`interesse e nella difesa dei diritti dei lavoratori contribuendo alla costruzione del dialogo tra i popoli. Siamo convinti che anche il nostro contributo al dibattito sia utile a garantire la pace e la giustizia sociale». (0090)
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