Da Cosenza a Reggio è emergenza rifiuti, con cassonetti traboccanti e differenziata al palo, mentre anche la gestione delle società che si occupano di raccolta e smistamento boccheggiano e la questione si fa anche stavolta politica.
Il “filo” che unisce Cosenza a Reggio oggi si arricchisce della lettera che Mario Occhiuto, sindaco del capoluogo bruzio, ha inviato al presidente della riunta regionale e – per conoscenza – al prefetto e al procuratore di Cosenza.
«Gentile presidente – scrive Occhiuto –, gli ultimi accadimenti nella città di Cosenza, relativi alla situazione critica dello smaltimento dei rifiuti, mi spingono ad un’amara presa di coscienza; e cioè che tanti anni di emergenza, e con essa fiumi di risorse pubbliche, sono serviti soltanto a creare delle nicchie di privilegi privati senza alcun minimo progresso effettivo. È ormai chiaro, infatti, che dal binomio emergenza/risorse è derivato soltanto un sistema di profitto distorto, spesso alimentato da pretesti apodittici, come risulta anche dalla nota del comandante provinciale dei Carabinieri, allegata a mia precedente missiva». Il primo cittadino ritiene «necessario, perciò, pensare ad una nuova soluzione che prenda le mosse prima di tutto, più che dall’aumento delle somme pubbliche da dedicare al problema, da un nuovo sistema di organizzazione». Da qui «una imprescindibile assunzione di responsabilità diretta da parte degli enti pubblici, intensificando il proprio ruolo nella gestione del servizio, in modo da porre in essere schemi di controllo più penetranti che garantiscano la efficienza, la legalità, la economicità e la trasparenza delle ditte private convenzionate. Per parte nostra – conclude il sindaco di Cosenza – procederemo alla ricognizione di tutti i danni causati dalla ditta che oggi gestisce lo smaltimento dei rifiuti della città, la quale ha posto in essere una condotta palesemente discutibile e tutt’altro che improntata a criteri di economicità ed efficienza».
E se Cosenza piange, Reggio non ride. Oggi, mentre la situazione per le strade reggine è da mesi fuori controllo (anche qui, cassonetti stracolmi in ogni punto della città), una delegazione di lavoratori della Leonia S.p.A., guidata del coordinatore aziendale della Cisl Antonello Errante, ha sottoposto al presidente della Provincia Giuseppe Raffa il problema della raccolta differenziata «e riferito i timori che tale importante servizio possa essere sospeso. I lavoratori – si legge in una nota diffusa da via Foti – hanno partecipato a Raffa le preoccupazioni dei dipendenti in merito al mantenimento dei livelli occupazionali e le conseguenze del danno economico e di immagine che subirebbe la città dello Stretto di fronte allo smantellamento di un servizio che, fino ad oggi, ha registrato buoni risultati». Raffa ha riferito di aver avuto una serie di contatti con il prefetto Vincenzo Panico, capo della commissione straordinaria del Comune capoluogo di provincia, il quale «ha fornito ampie assicurazioni sulla prosecuzione di un servizio che assicura il 12% di raccolta differenziata. La volontà del prefetto Panico – ha riferito in particolare Raffa – di riservare particolare attenzione a questo tipo di raccolta ci tranquillizza e, al tempo stesso, ci rassicura su un percorso che tende a incentivare l’importante servizio. È auspicabile – ha aggiunto – che l’attuale 12% di differenziata, che rappresenta un risultato minimo, venga ulteriormente incrementato, perché, come abbiamo sempre sostenuto, per uscire dall’emergenza non basta solo l’apertura di nuove discariche, ma occorre incrementare la raccolta differenziata del rifiuto, riducendo così il conferimento dell’indifferenziata nei cassonetti. Così facendo verrebbe ribaltata un’impostazione minimalistica e anacronistica che considera il rifiuto come un problema e non come una risorsa». (0070)
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