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Multiservizi, sindacati in catene e lavoratori esasperati

REGGIO CALABRIA Sale la tensione a Reggio Calabria tra i dipendenti della Multiservizi che presto dovrebbe essere sciolta. O a casa o saranno assorbiti da una società privata. È questo il rischio per…

Pubblicato il: 08/05/2013 – 11:23
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Multiservizi, sindacati in catene e lavoratori esasperati

REGGIO CALABRIA Sale la tensione a Reggio Calabria tra i dipendenti della Multiservizi che presto dovrebbe essere sciolta. O a casa o saranno assorbiti da una società privata. È questo il rischio per i lavoratori della municipalizzata del Comune che, nei giorni scorsi, hanno forzato il blocco degli agenti antisommossa per tentare di entrare a Palazzo San Giorgio per parlare con il commissario Panico.
A margine della manifestazione di protesta in cui i segretari dei sindacati si sono incatenati davanti alla prefettura, uno dei dipendenti e rappresentante della Cgil, Bruno Tomaselli, spiega l`esasperazione dei colleghi.
«Dopo le riunioni di ieri sera – afferma Tomaselli – abbiamo capito che non c`è più margine di dialogo con i commissari e ci siamo lasciati senza nessuna risposta da parte loro. Abbiamo chiuso le trattative perché non c`è margine per discutere. Avevamo convocato un`assemblea in azienda che abbiamo fatto stamattina alle otto. Assieme ai lavoratori c`erano i sindacati e siamo riusciti a fermare la protesta. I segretari confederali hanno deciso di incatenarsi fuori dalla Prefettura per riuscire a parlare con il prefetto di Reggio Calabria. Siamo in attesa di quest`incontro. La nostra volontà è quella di chiedere al prefetto un intervento forte della politica romana per un tavolo urgente sulla situazione che si è creata al Comune».
«C`è gente disperata – ha aggiunto il rappresentante sindacale – perché, dopo lo scioglimento della nostra società per infiltrazione mafiosa, hanno paura di essere assorbiti da una società privata».
Il rischio è che la protesta degeneri: «Ad oggi – ha ribadito Tomaselli – come Rsa, siamo riusciti a tranquillizzare i lavoratori. Ma non siamo sicuri di riuscire ad affrontare la situazione.
«Siamo qui e siamo arrabbiati – ha aggiunto il segretario della Cgil, Mimma Pacifici – .Negli ultimi mesi abbiamo chiesto incontri a tutti i livelli, volevamo discutere con tutta la deputazione calabrese. Non si può lasciare la città in queste condizioni. La sensazione che avvertiamo in questi giorni è che siamo caduti dalla padella alla brace. I lavoratori delle partecipate, per troppi anni, hanno sofferto per la mala gestione della parte privata e della parte pubblica. Per anni hanno sofferto per quanto riguarda le loro retribuzioni e i loro salari. Quando sono arrivati i commissari, come organizzazione sindacale avevamo pensato che i problemi della città sarebbero stati risolti. Cosa che non è successa. A parte i salari che vengono pagati quasi regolarmente, ora ci troviamo con il problema del futuro di questi lavoratori. L`idea di questi commissari è quella di esternalizzare i servizi e di dare tutto ai privati. Noi siamo preoccupatissimi. Il costo dell`esternalizzazione lieviterà e, inoltre, non ci sono garanzie per il futuro dei lavoratori. A noi serve un tavolo romano perché siamo convinti che in questa città serve una società in house in cui lo Stato si fa carico dei servizi e dei lavoratori che non possono essere buttati a mare con la società». (0050)

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