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CAOS TRASPORTI | Atam, sale la tensione

REGGIO CALABRIA Gli autobus occupano tutti i parcheggi di fronte all’ingresso di Palazzo Campanella. La strada non è stata chiusa al traffico, ma i cellulari della polizia continuano a trasportare ag…

Pubblicato il: 21/05/2013 – 15:49
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CAOS TRASPORTI | Atam, sale la tensione

REGGIO CALABRIA Gli autobus occupano tutti i parcheggi di fronte all’ingresso di Palazzo Campanella. La strada non è stata chiusa al traffico, ma i cellulari della polizia continuano a trasportare agenti, chiamati a presidiare la sede del consiglio regionale in caso di disordini. Ma la protesta dei lavoratori Atam – che hanno comunque garantito il servizio in città – è pacifica. Stamattina hanno avuto un incontro con l’assessore ai Trasporti Luigi Fedele, che ha assicurato loro il pagamento di due mensilità arretrate. Intervento necessario per ridare un po’ di ossigeno ai dipendenti, ma comunque insufficiente. I problemi dell’azienda di trasporto pubblico più grande della Calabria sono molto più grandi. Il taglio del 50% dei servizi, deliberato ieri dalla giunta regionale, è solo l’ultima mazzata per una società alle prese con una crisi economica senza precedenti.
L’Atam potrebbe morire di crediti. Ammonta infatti a 22 milioni il debito che la Regione ha maturato nei confronti dell’azienda reggina. Che, a sua volta, è oberata da un passivo di circa 18 milioni. Il saldo è piuttosto semplice da quantificare: 4 milioni di surplus, se solo dai vertici regionali arrivassero i soldi dovuti. Invece è tutto fermo. Da qui il sit-in che i lavoratori hanno deciso di convocare di fronte alla sede del Consiglio. Sono in cerca di un futuro, che però non si annuncia per niente roseo. La Regione, negli anni scorsi, ha maturato debiti relativi al mancato risarcimento degli abbonamenti per gli ultrasettantenni (che usufruiscono di agevolazioni per il trasporto pubblico); ai conguagli per i contratti nazionali; alle somme accumulate nel periodo che va dal 1987 al 1996.
Il 6 maggio scorso le parti in causa si erano incontrate in Prefettura. Un vertice al quale avevano preso parte l’amministratore unico Atam, Vincenzo Filardo, l’assessore regionale ai Trasporti, la terna commissariale che guida il Comune di Reggio e le sigle sindacali. Fedele aveva preso atto dei debiti avanzati da Atam e promesso una puntuale verifica dello stato dell’arte. «Purtroppo non abbiamo avuto ancora risposte», spiega Pasquale Foti, rappresentante della Filt-Cgil. L’impasse è tale che, se la Regione non dovesse intervenire, «l’Atam sarà costretta a portare i libri in Tribunale». Fallimento. «Finora – continua Foti – siamo riusciti a mantenere il servizio grazie alla responsabilità dei dipendenti, ma l’azienda è destinata a chiudere presto, se non acquisisce questi crediti. La situazione è drammatica».
«È un problema che ci attanaglia», dice senza mezzi termini Mario Salomone, segretario aziendale dell’Orsa. Che aggiunge: «Siamo venuti qui oggi affinché chi di dovere si decida ad affrontare un problema che insiste da troppo tempo e che tutti conoscono».
Dello stesso avviso anche i rappresentanti della Uil trasporti Giovanni Itri, Franco Gangemi e Pietro Palmisano, che con la protesta vogliono attirare l’attenzione verso i guai di una società che vive «una profonda crisi di liquidità: senza un intervento immediato a rischio non ci saranno solo gli stipendi, ma il futuro stesso dell’Atam». Servono insomma nuove garanzie «da parte dell’assessore Fedele». I dipendenti hanno inoltre chiesto un incontro con il governatore Peppe Scopelliti. La tensione sale, il destino dell’Atam è a un bivio. (0090)

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