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Ripristinata la scorta a Teresa Cordopatri

REGGIO CALABRIA La Prefettura di Reggio Calabria ha violato l`obbligo di comunicare l`avvio del procedimento di revoca della scorta a Teresa Cordopatri, impedendo alla stessa di far conoscere le ragi…

Pubblicato il: 22/05/2013 – 16:11
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Ripristinata la scorta a Teresa Cordopatri

REGGIO CALABRIA La Prefettura di Reggio Calabria ha violato l`obbligo di comunicare l`avvio del procedimento di revoca della scorta a Teresa Cordopatri, impedendo alla stessa di far conoscere le ragioni che avrebbe consigliato la permanenza della tutela da anni accordata dall’organo di Governo. Per questo motivo il Tar di Reggio Calabria, accogliendo il ricorso avanzato dall`avvocato Natale Carbone, ha annullato il provvedimento della Prefettura e ha disposto la conferma del diritto alla “tutela su auto non protetta” per la testimone di giustizia che, in passato, è stata anche vittima di un tentato omicidio da parte del boss Francesco Mammoliti, la cui condanna pronunciata dalla Corte di Appello di Reggio Calabria è stata confermata di recente anche in sede di giudizio di revisione del processo a cura della Corte di Cassazione.
La sentenza resa dal Tar Calabria, che ha affermato tra l’altro la propria competenza territoriale a deliberare in ordine a tali provvedimenti adottati dall’organo di Governo, si inserisce a pieno titolo nella polemica sulle scorte revocate nei giorni scorsi alle ex parlamentari Angela Napoli (per la quale è stata disposta nuovamente) e Maria Grazia Laganà.
I giudici amministrativi, in sostanza, hanno accolto le tesi del legale della Cordoparti, che, nel suo intervento, ha ricordato i numerosi e ripetuti episodi criminosi, anche recenti, che hanno riguardato direttamente la donna e la sua famiglia, nonché i beni patrimoniali dei quali la stessa è titolare e che con grossi sacrifici continua a coltivare in una zona definita ad alto rischio .
«Il provvedimento di revoca del dispositivo di protezione “tutela su auto non protetta” – è scritto nella sentenza – è contrario ai principi di cautela e ragionevolezza che avrebbero dovuto sorreggere una ben più approfondita valutazione circa la sussistenza dei presupposti per accordare la protezione, in relazione al bilanciamento tra le esigenze di interesse generale (rappresentate dalla necessità di un razionale impiego delle risorse umane e tecnologiche delle forze dell`ordine) e quelle specifiche di sicurezza e tutela dell`incolumità della persona».
«La signora Cordopatri – aggiunge il Tar – è ormai da diversi anni vittima, unitamente alla propria famiglia, di gravi atti intimidatori posti in essere da ignoti sui fondi a destinazione agricola di proprietà Cordopatri, siti nel Comune di Oppido Mamertina».
Ecco perché, secondo il Tar, «in maniera non irragionevole la difesa della ricorrente prospetta come tale attività provochi una ripetuta esposizione della signora Cordopatri ad atti criminosi, quali quelli sino ad oggi subiti, atti che, in assenza del dispositivo di sicurezza finora garantitole, potrebbero gravemente mettere a repentaglio la stessa incolumità della persona». (0020)

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