Omicidio Sgrò, assolto Maesano
REGGIO CALABRIA Per i pm è uno dei vertici del locale di Roghudi, nonché uno dei maggiori narcotrafficanti del mandamento jonico, ma per la Corte d’Assise di Reggio Calabria, Santo Maesano non è il r…

REGGIO CALABRIA Per i pm è uno dei vertici del locale di Roghudi, nonché uno dei maggiori narcotrafficanti del mandamento jonico, ma per la Corte d’Assise di Reggio Calabria, Santo Maesano non è il responsabile dell’omicidio del dipendente comunale Gaetano Pietro Sgrò, ucciso nella notte fra il 5 e il 6 dicembre del 2001, mentre parcheggiava la macchina sotto casa.
Si chiude con una quasi clamorosa assoluzione il complicatissimo procedimento che ha tentato di fare luce su quell’agguato. Per il pm Francesco Tedesco, che in sede di requisitoria aveva invocato l’ergastolo per l’imputato, non c’erano dubbi: sarebbe stato Santo Maesano a ordinare che il dipendente comunale, impiegato nella segreteria del settore manutenzione del dipartimento dei Lavori pubblici, venisse freddato con 11 colpi di pistola calibro 9×21. Alla medesima conclusione era giunto il Gup che lo aveva condannato alla pena dell’ergastolo, ma la relativa sentenza era stata annullata con rinvio degli atti al pm, in accoglimento dell’impugnazione proposta dall’avvocato Basilio Pitasi, mentre contestualmente si svolgeva il procedimento a carico del presunto esecutore materiale, Vincenzo Romeo, condannato in primo grado, ma assolto in Appello per l’omicidio, senza che la sentenza venisse impugnata dall’ufficio di Procura generale.
Tutti atti che – su istanza del legale di Maesano – sono stati acquisiti nell’ambito del nuovo procedimento contro il presunto mandante dell’omicidio Sgrò e che sembrano aver convinto i giudici della Corte d’Assise, presieduta da Vincenzo Pedone, con Romano a latere. Nonostante le durissime critiche con cui il pm Tedesco, in sede di requisitoria, ha tentato di smantellare il verdetto di assoluzione a carico di Romeo, contestando punto per punto i passaggi fondamentali della sentenza e riproponendo una diversa lettura dei risultati delle intercettazioni, il sostituto della Dda reggina non è riuscito a convincere la Corte. L’omicidio Sgrò rimane – allo stato – un delitto senza colpevole. (0030)