Pensionato gambizzato a Reggio Calabria
REGGIO CALABRIA Il rombo di una moto, tre spari che rompono la quiete della notte, grida concitate. “Chiamate l’ambulanza”. A Vito, quartiere nord di Reggio Calabria, è tornata la paura. Un uomo di 5…

REGGIO CALABRIA Il rombo di una moto, tre spari che rompono la quiete della notte, grida concitate. “Chiamate l’ambulanza”. A Vito, quartiere nord di Reggio Calabria, è tornata la paura. Un uomo di 59 anni, Salvatore Saccà, è stato gambizzato mentre si trovava sulla terrazza esterna del circolo cacciatori della zona. Era dall’inizio degli anni Novanta – quando la pax mafiosa ha imposto nuovi equilibri in città – che in quartiere non si registravano eventi del genere. Vito era tornato ad essere un quartiere come gli altri. Negli anni, l’arrivo in massa degli studenti fuori sede della Mediterranea aveva anche iniziato a popolare di facce nuove quello che durante la seconda guerra di `ndrangheta è stato uno dei territori più contesi. Si sparava a Vito. Sparavano gli uomini dei gruppi di fuoco di Vito. Ma da oltre vent’anni sembrava tornata la calma. Almeno fino a stasera. Due uomini a bordo di una moto sono arrivati – rapidissimi – di fronte al circolo cacciatori e altrettanto rapidamente diversi colpi di pistola calibro 7,65 hanno raggiunto alle gambe Saccà, ex guardia giurata, oggi in pensione che si trovava sulla terrazza esterna del circolo.
Trasportato immediatamente agli ospedali Riuniti, Saccà è stato soccorso e medicato. Le sue sono ferite lievi e non corre pericolo di vita. Nel frattempo, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Reggio Calabria hanno avviato le indagini per cercate di comprendere il motivo che ha rotto la pace apparente del quartiere e se Salvatore Saccà fosse la vittima predestinata dell’agguato o solo un pensionato che si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato. A suo carico, non sembra esserci nulla di particolarmente rilevante nella banca dati delle forze dell’ordine e nel quartiere lo definiscono una persona tranquilla, ma le indagini sono aperte. Finiti i rilievi sul posto e ascoltati i primi testimoni, starà ai militari cercare di comprendere se si è trattato di un agguato fortunatamente non conclusosi con la morte della vittima o “solo” di solo di un gesto dimostrativo, teso a lanciare un messaggio. Quale sia o a chi fosse diretto starà agli inquirenti appurarlo nelle prossime ore, quando ad apportare elementi importanti potrebbe essere lo stesso Saccà, che ripresosi dallo shock potrebbe iniziare a parlare con i Carabinieri. Nel frattempo, tutte le ipotesi restano aperte. Mentre fra Vito e san Brunello, da stanotte si torna ad avere paura. (0020)