"Safe city", il Tar respinge la sospensione
CATANZARO Il Tar della Calabria ha respinto la richiesta di sospensione dell`atto con cui il Comune di Catanzaro ha affidato a una società israeliana il servizio di videosorveglianza della città e de…

CATANZARO Il Tar della Calabria ha respinto la richiesta di sospensione dell`atto con cui il Comune di Catanzaro ha affidato a una società israeliana il servizio di videosorveglianza della città e della comunità denominato “Safe City”. «Alla base della decisione – spiega l`avvocato Francesco Pitaro che ha presentato il ricorso per conto di Cgil provinciale di Catanzaro, CittadinanzAttiva, associazione Il Pungolo e di cinquanta privati cittadini – c`é il presupposto che non vi sarebbe in capo ai ricorrenti la legittimazione ad agire. Fermo restando il rispetto per le decisioni dell`autorità giudiziaria, non può, tuttavia, non rilevarsi che se passasse il detto principio si impedirebbe ai privati cittadini di agire in giudizio per tutelare il diritto alla riservatezza e alla propria vita privata costituzionalmente riconosciuti facendo divenire “intoccabile” e definitivo ogni atto amministrativo finalizzato a eludere tale diritto che ha valenza primaria e sovraordinata».
«Le ordinanze – afferma Pitaro – non si commentano, ci mancherebbe. Il rispetto verso le decisioni dei giudici prima di tutto. Semmai s`impugnano. Cosa che faremo con immediatezza. Convinti che non si è di fronte ad una qualsiasi vicenda giuridica, bensì dinanzi ad una questione che investe direttamente la libertà ed il diritto dei singoli alla protezione dei dati personali. Una questione che s`inserisce con dirompenza nel dibattito nazionale ed internazionale sul “grande fratello”, e che, a mio avviso, dovrebbe far riflettere meglio i cittadini, ma anche la buona politica e gli operatori del diritto a qualsiasi livello. Andremo avanti contro il progetto “Safe City” attraverso gli strumenti giuridici a nostra disposizione». (0040)