Liquami nel fiume Crati, sequestrato il depuratore di Rende
Il depuratore di Rende scaricava liquami fognari non depurati nel fiume Crati attraverso una condotta interrata. È quanto scoperto dai carabinieri del Noe di Catanzaro che hanno posto sotto sequestro…

Il depuratore di Rende scaricava liquami fognari non depurati nel fiume Crati attraverso una condotta interrata. È quanto scoperto dai carabinieri del Noe di Catanzaro che hanno posto sotto sequestro l`impianto. Il blitz dei militari dell`Arma è avvenuto ieri mattina per verificare le condizioni del depuratore a cui sono collegati 19 Comuni del Cosentino: Cosenza, Rende, Carolei, Casole Bruzio, Castiglione Cosentino, Castrolibero, Dipignano, Lappano, Marano Marchesato, Marano Principato, Mendicino, Montalto Uffugo, Rose, Rovito, San Fili, San Pietro in Guarano, Spezzano Piccolo, Trenta e Zumpano. I controlli del Noe hanno accertato le gravi carenze dell`impianto. Secondo quanto riscontrato, i reflui prima di essere depurati fuoriuscivano dal canale e finivano in una tubazione interrata e da lì nel fiume Crati “senza alcun trattamento depurativo». Fuori servizio è risultata una delle due griglie automatiche così come la nastropressa da cui erano stati rubati i cavi elettrici. Il pozzetto da cui sarebbero dovute passare le acque depurate era invece vuoto così come le vasche di sedimentazione. Davanti a questo stato di cose i carabinieri hanno deciso di porre sotto sequestro l`impianto gestito dalla società Salvaguardia Ambientale. L`intervento del Noe sarebbe solo il primo di una lunga serie di controlli che i militari effettueranno su altri impianti della costa tirrenica cosentina. (0080)