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Bankitalia: Calabria in piena recessione

CATANZARO «I risultati del rapporto non sono affatto incoraggianti né per l`imprenditoria locale né per le famiglie calabresi e questa relazione ha un sapore ancora più amaro rispetto all`anno scor…

Pubblicato il: 19/06/2013 – 15:40
Bankitalia: Calabria in piena recessione

CATANZARO «I risultati del rapporto non sono affatto incoraggianti né per l`imprenditoria locale né per le famiglie calabresi e questa relazione ha un sapore ancora più amaro rispetto all`anno scorso». Sintetizza così Luisa Zappone, direttrice della filiale catanzarese di Bankitalia, lo stato dell`economia regionale fotografata dai ricercatori calabresi della banca centrale italiana. Un`economia in piena recessione dove tutti i parametri fondamentali hanno chiuso il 2012 in terreno negativo. I dati riportati nel rapporto della Banca d`Italia – presentato stamattina nel corso di una conferenza stampa presso il campus dell`università “Magna Graecia” di Catanzaro – non fanno che riproporre un`immagine decisamente negativa dello stato “comatoso” della Calabria. Sotto tutti gli aspetti. Ad iniziare da un calo del Prodotto interno lordo decisamente superiore alla media nazionale: -3 per cento. A cui si sommano i dati che provengono dall`occupazione, dalla capacità produttiva del sistema imprenditoriale e dalle famiglie. Proprio in materia di lavoro la Calabria registra un tasso di crescita della disoccupazione quasi doppio di quello nazionale: 19,3% (nel 2011 era al 12,7%). Alla presenza dei ricercatori della filiale di Catanzaro Paolo Piselli e Giuseppe Albanese la disamina delle direttrice regionale di Bankitalia sulle condizioni in cui versa l`economia calabrese è stata impietosa. «La regione, nel 2012, detiene una serie di primati negativi, con un calo degli investimenti e dei consumi, la riduzione delle esportazioni, una forte contrazione del Pil superiore al -2,4% registrato a livello nazionale. A ciò si aggiunge un calo marcato dell`occupazione e un aumento vistoso della disoccupazione tanto che, su 100 persone, solo 41,6 oggi risultano occupate. La crisi – ha continuato il direttore della filiale catanzarese della Banca d`Italia – riguarda anche altre regioni che non hanno i deficit strutturali di cui soffre la Calabria ma nella nostra regione l`andamento congiunturale sfavorevole riguarda tutti i settori. Se, dal 2007, il Pil si è ridotto in Italia del 7%, in Calabria il calo è stato del 10%». E gli effetti si sono visti soprattutto a causa della stretta creditizia che in Calabria è stata più aggressiva che nelle altre regioni. La crescita esponenziale delle procedure fallimentari tra le imprese calabresi rappresentano l`esempio più lampante. Una situazione restituita dai dati Cerved citati dalla direttrice nel corso della conferenza stampa che dimostrano come nel 2012 sono stati aperte 280 procedure fallimentari a carico delle imprese, l`8,4% in più rispetto al 2011 e, nel periodo 2009-2012, i fallimenti sono aumentati a ritmo sostenuto: rispetto al 2008, le istanze presentate nel 2012 sono risultate più elevate del 60%. A pagare lo scotto maggiore il settore delle costruzioni che dal 2007 ha registrato un forte dimensionamento. Il crollo del mercato delle compravendite immobiliari registrato dai ricercatori di Bankitalia lo scorso anno hanno assestato un colpo decisivo la comparto: tra il 2006 e il 2012 le vendite sono scese di quaranta punti percentuali. Peggiora anche il dato sull`accesso al credito. Nel 2012 i prestiti bancari sono scesi di circa due punti (-1,9%) e per la prima volta è sceso anche il credito alle famiglie (-0,6%). Se si esclude il dato sull`agroalimentare – che registra in controtendenza un +1,8% – anche il dato sull`export calabrese segna il passo. Ma a scendere c`è anche il reddito disponibile delle famiglie (-1,8% nel 2012), che conseguentemente ha prodotto la riduzione della spesa per l`acquisto di beni durevoli (-11,2%). Crolla anche il turismo e in particolare l`apporto della componente straniera. Secondo i dati di Bankitalia, la spesa pro capite dei turisti stranieri in Calabria è diminuita in un anno di 19 punti percentuali. Un dato questo decisamente peggiore al resto del Paese e dello stesso Mezzogiorno, visto che in Italia e nel Sud la spesa di turisti stranieri nel 2012 è stata in terreno positivo. Come a crollare c`è anche il settore agricolo che registra un vero e proprio tracollo: -33 per cento del valore aggiunto. Di fronte a questa situazione la ricetta indicata da Bankitalia attraverso le parole della direttrice catanzarese  è costituita dagli investimenti su innovazione e ricerca.   «Riteniamo – ha detto la Zappone – che spingere sull`innovazione, sulle esportazioni e il turismo possa servire per valorizzare le enormi potenzialità della nostra regione». (0090)

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