È iniziata questa mattina la due giorni del presidente Giuseppe Scopelliti al Tribunale di Catanzaro. Oggi si è tenuta l`udienza preliminare in cui il governatore deve rispondere di abuso d`ufficio, nelle vesti di commissario per l`emergenza sanitaria, relativamente alla stipula del “Patto di legislatura” tra la Regione e l’Aiop. Domani, invece, assieme alla sua vice Antonella Stasi e all`assessore Domenico Tallini, comparirà davanti al gup per la nomina a dg del dipartimento Controlli di Alessandra Sarlo.
Questa mattina il sostituto procuratore Gerardo Dominijanni ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per Scopelliti. Il pm ha ricostruito in aula le tappe della vicenda del cosiddetto “Patto di legislatura” firmato il 10 agosto del 2010 e poi rivisto il primo giugno del 2011. L’accordo era finalizzato a mantenere i volumi di fatturato delle cliniche private nell’arco di 5 anni a fronte del taglio immediato del 40% dei posti letto. Con lo stesso accordo, che era un atto di indirizzo politico, l’Aiop si impegnava ad investire nelle alte specialità per ridurre la migrazione sanitaria. Tale protocollo, però, è stato sospeso e poi revocato il 22 luglio del 2011. Secondo la ricostruzione della Procura, sarebbero state violate le norme che prevedono «l’obbligo di sottoposizione degli atti che incidono sul Fondo sanitario regionale al preventivo parere dei ministeri dell’Economia e della Salute (il cosiddetto Tavolo Massicci)». Firmando quel “patto di legislatura” sarebbero stati compiuti «atti idonei diretti in modo non equivoco a procurare alla predetta Aiop un ingiusto vantaggio patrimoniale e ad arrecare altresì alla Regione Calabria un danno ingiusto derivante dalla mancata erogazione dei fondi statali spettanti alla predetta Regione relativi al comparto sanitario». Un evento, però, che non si è verificato «per l’intervento del sub-commissario Luciano Pezzi». Ma c`è di più. Nella requisitoria di oggi il pubblico ministero Dominijanni ha sostenuto che quel “patto” era finalizzato anche a favorire il consigliere regionale Claudio Parente, con interessi nella sanità privata ed eletto con la lista Scopelliti presidente.
Una ricostruzione contestata dal collegio difensivo di Scopelliti, che ha sottolineato come quell`atto non ha avuto alcun effetto tanto che la Regione ha ottenuto le premialità previste dal fondo sanitario. Inoltre, nessun “favore”, ha sostenuto la difesa del governatore, sarebbe derivato per il consigliere Parente anche perché le strutture, di cui il politico catanzarese ha ceduto le quote societarie dopo l`elezione, sono Rsa (residenze per anziani) non contemplate dal “patto”.
L`udienza è stata infine aggiornata al 12 luglio. (0080)
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