TORINO No all`estinzione del reato per morte del reo, ma assoluzione con formula piena. È la richiesta che l`avvocato Carlo Romeo, legale di Cosimo Catalano, suicidatosi a 41 anni gettandosi da un ponte lo scorso 6 giugno, formulerà al tribunale nella prossima udienza del processo “Minotauro” sulle presunte infiltrazioni della `ndrangheta in provincia di Torino. «E` ferma intenzione dei parenti – dice – ottenere una sentenza assolutoria». Romeo aveva sostenuto che il suicidio era stato provocato dai sequestri di beni disposti dal tribunale ai danni della famiglia Catalano dopo il suicidio, avvenuto lo scorso anno, di Giuseppe Catalano, padre di Cosimo, ritenuto dagli inquirenti il boss della `ndrangheta di Siderno nel Torinese. A differenza del figlio, Catalano aveva ammesso di avere fatto parte dell`associazione criminale e se ne era dissociato prima di morire.
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