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CASO SARLO | Tallini contrattacca: «Accuse mosse da suggestioni politiche»

CATANZARO «Il rispetto che porto alla magistratura non mi impedisce di considerare questo rinvio a giudizio come un atto di profonda ingiustizia. Pur essendo certo di potere dimostrare in sede proces…

Pubblicato il: 21/06/2013 – 22:56
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CASO SARLO | Tallini contrattacca: «Accuse mosse da suggestioni politiche»

CATANZARO «Il rispetto che porto alla magistratura non mi impedisce di considerare questo rinvio a giudizio come un atto di profonda ingiustizia. Pur essendo certo di potere dimostrare in sede processuale la mia totale e completa estraneità ai fatti che mi vengono contestati, voglio esprimere tutta la mia delusione e la mia amarezza per una vicenda che ferisce la mia dignità di uomo e di politico che si è sempre battuto per la trasparenza e per la legalità». Mimmo Tallini, assessore regionale al Personale, non ha preso bene la decisione del gup di Catanzaro di rinviarlo a giudizio per abuso d`ufficio assieme al governatore Peppe Scopelliti. I due politici erano stati iscritti nel registro degli indagati per la nomina di Alessandra Sarlo a dg del settore Controlli.
«Devo dire, avendo assistito personalmente alle varie fasi del dibattimento – aggiunge Tallini -, di non avere capito quali sarebbero state le mie responsabilità, visto che io non ho mai conosciuto, né sentito – prima della sua entrata in servizio – la dottoressa Sarlo. Sono sinceramente dispiaciuto, proprio perché credo siamo in uno Stato di diritto, che la pubblica accusa si sia basata su valutazioni o suggestioni che sembrano appartenere più alla politica che non all’esame obiettivo dei fatti e dei documenti. Solo chi non segue attentamente le vicende politiche regionali può dipingermi come “succube” del presidente Scopelliti, quando tutti sanno del nostro rapporto sicuramente sincero e leale, ma molto spesso critico e vivacemente dialettico».
L`assessore regionale spiega che «quanto avvenuto, se da un lato mi lascia fiducioso nella giustizia in quanto ben consapevole della mia totale estraneità, dall’altro tende a sottrarmi la necessaria serenità che sottintende a un impegno pubblico così rilevante come quello di assessore regionale. Ho sempre tratto linfa vitale dal consenso popolare, dalle migliaia di persone che ni hanno accordato la loro fiducia, senza nulla chiedere e nulla pretendere. Oggi subisco ingiustamente un processo in cui sotto la lente d’ingrandimento non ci sono i miei atti e i miei comportamenti – che continuo a reputare corretti e legittimi – ma probabilmente le mie posizioni politiche».
«Rifletterò nei prossimi giorni, a mente fredda, su quanto accaduto – conclude il politico catanzarese -. Posso solo dire che questa vicenda mi ferisce ma non mi piega. Il tempo sarà galantuomo». (0040)

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